MILANO 23-24-25 GIUGNO
PARCOLAMBRO
NE' EROINA NE' POLIZIA

Da mesi ormai e' in corso la "guerra santa" di Stato contro l'eroina. Gli aspetti repressivi e di controllo che la compongono si associano e sono legittimati dalla sistematica mistificazione delle ragioni dell'estendersi dell'uso dell'eroina e del formarsi di un mercato degli stupefacenti, comunque intesi, in questo come in altri paesi.
Tutto questo volge, apparentemente, alla definizione di una nuova legge sulle tossicodipendenze innovativa della 685 del 1975.

In questi mesi, da parte nostra, abbiamo lavorato per mettere a punto un dibattito che cogliesse, oltre l'apparenza, nella costituzione materiale dello Stato, le ragioni e gli obiettivi reali dell'intervento istituzionale.
Si e' trattato di uno sforzo legato alla battaglia politica contro quanto nelle piazze come nelle scuole l'azione repressiva dello Stato andava determinando. Crediamo che questo lavoro sia proceduto in parallelo a quello di quanti in tutta Italia hanno compreso e concretamente sperimentato le caratteristiche della "prevenzione" intrapresa dallo Stato.
Crediamo inoltre che gli scogli da noi trovati sul cammino si siano presentati altrove e rappresentino un necessario momento di confronto e verifica collettiva: dal ruolo delle comunita' "terpeutiche" a quello dei centri-giovanili gestiti dalle amministrazioni locali, dalle cause di sofferenza sociale alla radice della tossicodipendenza e della tossicofilia al ruolo dei Centri Sociale Autogestiti, si configura uno scenario complesso oltre il cui orizzonte passa una concreta possibilita' di liberazione e autodeterminazione soggettiva e collettiva.
Crediamo insomma che la nostra esperienza sia vicina a quella di chi, cercando la trasformazione sociale, si e' trovato a fare i conti con i diversi aspetti della repressione e del controllo.

Le ragioni di un confronto per noi necessario ci spingono a proporre una iniziativa per i gg. 23-24-25 giugno al parco lambro di Milano.
Concerti, mostre, assemblee, informate della volonta' comune di opposizione al progetto di riforma della legge 685, individuato come un obiettivo intermedio di battaglia politica in quanto riassuntivo delle inaccettabili mistificazioni copstruite dallo stato e mezzo di accentuazione del controllo sociale.

Con la coscienza pero' che la posta in gioco va ben oltre lo specifico di una legge dello Stato, e che pertanto solo il contributo delle singole esperienze puo' dare a questa proposta l'ampiezza e la ricchezza di cui necessita. Siamo alieni e resistenti alla tentazione di dar vita ad un'iniziativa che parli il linguaggio di diversita' parziali (eroina compresa), intendiamo rappresentare invece l'anomalia, la diversita' totale che la nostra azione di questi anni raprresenta; dalle lotte per il reddito a quelle sulla casa, dall'esperienza dei centri sociali alla lotta per il nucleare civile e militare, dalla lotta delle donne a quella contro la repressione secondo la convinzione che solo la complessita' della trasformazione sociale conduce alla liberazione dallo sfruttamento comunque rappresentato.

Chiediamo pertanto ai centri sociali, alle situazioni di lotta, ai singoli compagni, una risposta sulla disponibilita' a costruire collettivamente, pur nella diversita' dell'orientamento, questa iniziativa di fine giugno; con la coscienza che questa rappresenta soltanto un punto intermedio in un confronto di lungo periodo impostato sulla concretezza del proprio fare e del proprio agire.