La Repubblica 21 giugno 2001
G8, il governo finanzia l'accoglienza Ma a
Genova arrivano bare e fiale antigas nervino
Nuovo vertice tra Scajola e i deputati liguri. Il cardinal Tettamanzi: no alla violenza,
ma capisco le ragioni di chi protesta
ROMA - I ragazzi di Seattle avranno nel Levante genovese un loro villaggio con posti
letto, servizi, mensa e buoni pasto. Di più: si troverà anche il modo per «far entrare
i loro temi nel più grande dibattito del G8». Ad esempio organizzando a Roma, prima di
Genova, un incontro con i capi di stato dei paesi poveri e premi Nobel come Nelson Mandela
e Amartya Sen. Il governo sembra voler riconoscere un ruolo politico al movimento
antiglobalizzazione. Non solo finanzierà in parte la richiesta è tre miliardi
l'accoglienza ma troverà anche il modo per discutere e riflettere sulla povertà nel
mondo e sui temi in agenda dei noglobal.
Si lavora per un vertice politicamente corretto, il più possibile bipartisan, ispirato al
dialogo fra le parti, tutte, nessuna esclusa. Che è anche l'unico modo per disarmare e
isolare i ribelli dei Black block. Lo chiede anche la Chiesa che il 7 luglio, proprio a
Genova, organizzerà con la supervisione della Caritas e del cardinale Tettamanzi un
convegno dal titolo: «Guardiamo il G8 negli occhi». «Perché dice il cardinale capisco
le ragioni di chi protesta».
Il ministro dell'Interno Scajola ha incontrato ieri al Viminale tutti i parlamentari
liguri, una ventina, mettendo intorno al tavolo anche Rifondazione e Verdi, i più
scettici finora sull'organizzazione del vertice. Alla riunione hanno partecipato anche il
ministro degli Esteri Renato Ruggiero, il segretario generale della Farnesina Umberto
Vattani e il capo della polizia Gianni De Gennaro. Prima di loro era stata ricevuta anche
la portavoce dei Verdi Grazia Francescato. L'ordine è lavorare tutti insieme, dialogare.
Per l'accoglienza, per trovare spazi adeguati a tutti. Senza perdere mai di vista la
sicurezza e la tollerenza zero contro chi dimostrerà in modo non pacifico. Per questo, ha
spiegato il capo della polizia, le frontiere non saranno chiuse ma saranno ripristinati i
controlli dei documenti.
Da una parte si costruisce il dialogo: il premier venerdì incontrerà Scajola e Ruggiero
che nei prossimi giorni vedranno i capi del Genoa social forum. Dall'altra non si possono
sottovalutare gli allarmi di possibili attacchi terroristici. Ecco che in gran segreto
ieri mattina il comando dei vigili del fuoco di Roma ha inviato a Genova fiale di liquido
antinervino per un valore di trecento milioni. La sostanza garantisce la sopravvivenza per
almeno mezz'ora, un tempo sufficiente per evacuare le zone attaccate. E per questo a
Genova saranno presenti anche le squadre di intervento NBC cioè nucleare, batteriologica
e chimica. L'ospedale San Martino ha già preparato trecento sacchiverdi, le bare di
plastica, ha allargato l'obitorio e ha sospeso, nei giorni del G8, i ricoveri ordinari.
(c.fus.)
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