La Stampa
Domenica 8 Luglio 2001

Agnoletto
«Solo non facciano i primi della classe»

GENOVA
Vittorio Agnoletto non ci sta a farsi appiccicare l’etichetta di chi si limita a coltivare la protesta. A margine dell’incontro nazionale delle associazioni cattoliche alla vigilia del G8, risponde acido al presidente delle Acli, Luigi Bobba, che in un’intervista aveva posto l’accento sulla divisione tra chi si rimbocca le maniche adoperandosi per cambiare le cose e chi, invece - con un netto riferimento al portavoce del Genoa Social Forum - preferisce la contestazione per se stessa. «Non è né giusto né vero - sillaba - sarebbe sufficiente ricordare che nei Balcani, ad esempio, con la Caritas, c’erano anche i ragazzi dell’Arci e quelli del Consorzio della solidarietà». Scende, quindi, sul piano personale: «Io sono stato presidente della Lila, un’associazione che da molti anni lavora sul campo per combattere l’Aids: mi pare davvero fuori luogo voler cercare distinzioni tra chi fa e chi non fa».
Poi lui, laico, cita la Bibbia: «C’è un tempo per tutto: uno per lavorare, uno per protestare». E anche uno per bacchettare: «Mi piacerebbe che, all’interno di questo grande movimento contro la globalizzazione liberista, non ci fosse la corsa a fare i primi della classe» risponde ancora a Bobba che ha catalogato «la partita di Genova» tra le ripetitive «sacre rappresentazioni con tutti i riti del caso: governo e polizia da una parte, Tute Bianche e Agnoletto dall’altra».
Il portavoce del popolo della contestazione guarda al movimento delle associazioni cattoliche e intravede, proprio come all’interno del Gsf, un arcobaleno di anime che mostrano le proprie differenze o cercano d’affermare la propria identità: «Sono qui perché sono stato invitato, perché il Genoa Social Forum è vicino alle istanze dei cattolici e perché sono un credente», spiega. Quindi dichiara la propria soddisfazione perché in questa convention si vuole «parlare di contenuti» in uno sforzo che accomuna tutte le «persone di buona volontà che vogliono raggiungere un comune obiettivo senza alzare steccati». Chi alza steccati, Agnoletto? La risposta è breve e tagliente: «Nel mondo cattolico penso a certe posizioni di monsignor Maggiolini, il vescovo di Como, così in contrasto con quelle dei cardinali Martini o Tettamanzi...».
Un accenno alla Tobin tax caduta alla Camera l’altro pomeriggio nella "trattativa" fra maggioranza e opposizione che non ha poi portato ad un documento comune sul G8: «Siamo pronti ad incontrare gli ottanta parlamentari del centrosinistra che hanno votato a sfavore. Noi un confronto lo vogliamo con tutti». Magari anche con quel governo che parla di aperture e di dialogo e, nei fatti si comporta in modo opposto: «Intensifica i controlli alle frontiere, blinda le città, non controlla neppure i suoi agenti. Penso a Napoli dove ragazzi che volevano solo consegnare alla polizia alcuni fogli di via riservati agli Otto sono stati aggrediti. E, questo, nonostante i dirigenti della Digos dicessero ai poliziotti di stare calmi».