La Repubblica 6 luglio 2001 L'AMACA «Multinazionali senza faccia», le chiama José Bové. E poiché lui una faccia ce l'ha, eccome, bisogna dire che parte avvantaggiato. Poi si può anche pensare che tutto questo faccismo (baffoni paglierini, rughe da pascolo, forse alito vinoso) inclini verso quel pittorescorurale che odora di reazione e di inurbanità: non è che sgozzare un maiale o ingozzare le oche del fois gras sia, politicamente parlando, una cosa di sinistra, o più di sinistra rispetto ai macelli asettici e anche loro «senza faccia». Però, di contro, è perfettamente vero che l'orrore del potere economico («l'orrore economico», abbrevia il titolo di un recente pamphlet) sta soprattutto nell'assenza di volto e radici, nella sua metafisicità impalpabile e incolpibile. Se José rompe i McDonald's, dopotutto, è perché spera o sogna che le insegne sanguinino. Ridarsi una faccia o delle facce equivarrebbe, per il potere capitalistico mondiale, a scendere di nuovo tra gli uomini. Nell'attesa (vana), abituati come siamo a scelte di tipo antropomorfo, è molto difficile non stare con Bové. |