La Repubblica 26 giugno 2001
"Il summit di Genova va annullato ma non ci trattino da terroristi"

Luca Casarini, leader dei Centri sociali del NordEst: la Ps vuol trasformare noi in scudi umani

WANDA VALLI


Genova - Luca Casarini, portavoce dei centri sociali del Nord Est, è uno dei protagonisti, nel popolo anti G8. Ieri era a Genova, per valutare l'incontro con il capo della polizia Gianni De Gennaro e per spiegare ancora le intenzioni dei contestatori: «No al G8, due volte no in uno stato di assedio, dateci prove concrete che si vuole dialogo e confronto». Casarini si difende dall' accusa di essere uno dei sobillatori della violenza, uno di quelli che insegnerebbero agli altri come trasformare poliziotti isolati in scudi umani, secondo un rapporto del Sisde. E diffonde un documento nel quale si invitano gli uomini della polizia alla rivolta militare non violenta.
Casarini, lei si è sotto sorveglianza speciale. Dicono che sia tra i più pericolosi. Come replica?
«Si è parlato di terrorismo e hanno nominato me e bin Laden. Ma vi sembra possibile? Se fossi davvero un terrorista, e quindi una persona pericolosa, mi avrebbero già arrestato. Invece sono un libero cittadino, mi muovo e mi sposto dove voglio. E allora mi viene un dubbio. Non vorrei diventare io un obiettivo di persone che non so. O forse è una mossa politica perché non tutti, nella polizia, la pensano alla stesso modo sul come affrontarci».
Per questo invitate in un documento alla obiezione militare? Come vi è venuto in mente che un agente di polizia possa non rispettare gli ordini?
«A noi risulta che c'è qualcuno che sta già disobbedendo alla decisione di trasformare noi, noi manifestanti in scudi umani. Ci risulta che nel Nord Est in una grande caserma della polizia di Stato ci siano discussioni a livello di truppa, c'è gente che li agita troppo e molti non sono d'accordo sui metodi».
Ma a Goteborg hanno cominciato i manifestanti, a picchiare.
«Non certo le tute bianche, gente come noi. E poi a sparare è stata la polizia. La nostra preoccupazione è che la radicalizzazione dello scontro passi sopra le nostre teste».
Voi che cosa volete, di preciso?
«Se ci fossero le farfalle dentro la sfera di Renzo Piano all'Expò vorremmo liberarle e questo sarebbe per noi lo scopo più grande, perché siamo un po' matti e un po' sognatori».
Tornando al concreto?
«Vogliamo l'annullamento del G8 perché non è legittimato e perché queste condizioni di assedio militare sono la sintesi di che cos'è il G8 per l'intero pianeta. Potrebbero annullarlo dicendo: noi non vogliamo nessuna guerra, ma non lo fanno».
Accettate il dialogo con il Governo?
«Il Governo non può dire: "Parliamo, ma intanto chiudiamo le frontiere, applichiamo l'assedio, mandiamo uomini armati". È un paradosso. Allora se avessimo un sì alle tre richieste che abbiamo posto, quello sarebbe un segnale politico, la precondizione per poter cominciare a discutere».
Rivediamole, le vostre tre condizioni.
«Apertura delle frontiere, nessun blocco dei treni, perché la gente, non può e non deve essere terrorizzata. E poi l'accoglienza garantita. E' successo per gli alpini, perché non dovrebbe ripetersi in una città come Genova?