Liberazione 22 maggio 2001

Nessuna "Apocalisse" a Genova

Ha scelto un’occasione insolita, il presidente della Repubblica, Ciampi,
per parlare di globalizzazione. Lo ha fatto con un messaggio inviato a
Maria Falcone, presidente della Fondazione “Giovanni e Francesca
Falcone” in occasione del convegno internazionale “Globalizzazione:
etica, valori, regole”, svoltosi ieri in occasione del nono anniversario
della strage di Capaci. Ricordando la figura di Falcone, «tra i primi ad
aver compreso i processi di trasformazione della criminalità organizzata
a livello globale», Ciampi ha auspicato che l’attuale globalizzazione
ascolti le critiche che gli vengono mosse. «Se non vogliamo che la
globalizzazione diventi il nemico per crescenti settori della nostra
società - scrive il presidente della Repubblica - soprattutto formati da
giovani, abbiamo il dovere di predisporre delle regole certe che ne
esaltino gli aspetti positivi e ne compensino gli squilibri, in particolare
verso i paesi meno evoluti».
Un messaggio ovviamente generico, che non può essere ancora messo
in connessione con quanto avverrà a Genova, il prossimo luglio, quando
il vertice dei Sette Grandi vedrà svolgersi una manifestazione di massa
a livello internazionale. Ma sarebbe bene, invece, che la connessione ci
fosse. Il Genoa Social Forum (Gsf), coordinamento di 324 (67 straniere)
organizzazioni non governative, reti, centri sociali, forze sindacali e
politiche, ha già chiesto infatti sia al presidente della Repubblica che al
futuro presidente del Consiglio, Berlusconi, un incontro per informare
sulle proprie iniziative in occasione dell’appuntamento di luglio a
Genova.
Appuntamento su cui già si sprecano i falsi scoop, gli allarmi costruiti ad
arte, un clima di terrorismo psicologico innescato da istituzioni che
dovrebbero occuparsi di altro. Come la notizia del sangue infetto che
dovrebbe essere riversato dai contestatori sulle forze dell’ordine o
quella su presunte armi non convenzionali nascosti in improbabili
depositi del nord.
“Apocalipse no” è quindi la parola d’ordine con cui il Gsf ha deciso di
rispondere a questa campagna mediatica, chiedendo invece di discutere
seriamente su come garantire il diritto di espressione e di
manifestazione di tutti i cittadini e le cittadine. Con “Apocalipse no”, il
coordinamento antiG8 ribadisce la propria scelta pacifica e non violenta,
assicurando che a Genova arriveranno più di 100mila persone, in un
clima e con uno spirito identico a quello di analoghi appuntamenti nel
resto del mondo. Di tutto questo gli organizzatori delle manifestazioni
di Genova, discuteranno domani in una conferenza stampa convocata,
significativamente, davanti a Palazzo S. Macuto (via del Seminario 76,
Roma), sede della commissione parlamentari sui servizi segreti.


Salvatore Cannavò