Corriere della sera 6 luglio 2001 L’arma sprigiona odori repellenti, è la
novità Usa contro i manifestanti
Una bomba che puzza per il
«popolo di Seattle»
WASHINGTON - È la puzza l’ultima
risorsa del Pentagono contro la guerriglia urbana: una bomba che sprigiona un odore così
repellente da tenere lontano i nemici o da disperdere una folla ostile. Apparentemente
mutuata dalle bombette puzzolenti usate a scuola, la nuova arma non sarà certo pronta per
il Vertice di Genova (20/22 luglio), ma potrà essere utilizzata in futuro, anche contro
il «popolo di Seattle». L’idea va ad arricchire l’arsenale di armi non letali
delle quali le forze armate degli Stati Uniti si stanno dotando: fanno male e mettono
fuori combattimento per un po’, ma non uccidono e neppure feriscono gravemente. L’obiettivo
è quello di disperdere gli assembramenti e disinnescarne la violenza, senza però fare
danni alle persone. La bomba che puzza agisce anche in modo psicologico. Gli esperti del
Pentagono hanno infatti rilevato che c’è un legame tra il cattivo odore e la paura.
Ma uno dei problemi è che le reazioni agli odori sono diverse a seconda del grado di
educazione delle persone e dell’ambiente sociale da cui provengono.
Pam Dalton, una psicologa di Filadelfia, ha detto al New Scientist di avere forse
trovato la ricetta: due puzze diverse che agiscono sulla paura e cattive per tutte le
culture e per tutti i ceti. La bomba ne conterrà una mistura.
Tra le armi non letali allo studio del Pentagono, ce n’è anche una che colpisce con
una scarica di energia e procura dolore, ma non ferite.
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