La Repubblica 8 giugno 2001

G8, Genova blindata per cinque giorni "Troppi divieti", la città in rivolta per le misure di sicurezza
Il sindaco: "Così perdiamo ogni possibilità di movimento". Spostata da Portofino a Roma la riunione dei ministri degli Esteri

DONATELLA ALFONSO


GENOVA - Il porto chiuso cinque giorni, traghetti e container dirottati altrove, l'aeroporto inaccessibile. Il centro della città, da mercoledì 18 a domenica 22 luglio, aperto solo ai 2530 mila che avranno il "pass" perché vi risiedono e vi lavorano. Chiuse le stazioni ferroviarie, con il traffico locale attestato a Voltri e Nervi, ai due estremi della città, e quello a lunga percorrenza deviato sulla SavonaTorino e sulla Pontremolese. Autostrada chiusa per tutto il nodo genovese, oppure una soluzione per deviare auto e camion lungo la bretella di Novi, tra la A26 e la A7. Chiusi il Mercato del Pesce e il popolarissimo Mercato Orientale, in pieno centro.
Genova scopre allarmata che la blindatura non riguarda più solo i giorni del vertice G8 (da venerdì 20 a domenica 22 luglio). Gli allarmi sulla possibilità di attentati, e la necessità di aumentare le misure di sicurezza di fronte al movimento di contestazione che si fa sempre più massiccio tanto che la riunione preparatoria dei ministri degli Esteri si terrà a Roma invece che a Portofino impone il "fuori tutti" dalla zona rossa, cioè dal centro cittadino, e forti limitazioni in una vasta area circostante per ben cinque giorni, di cui tre lavorativi. Lo prevede un'ordinanza del prefetto Antonio Di Giovine, almeno per quanto riguarda porto, aeroporto e strade cittadine, visto che per ferrovie e autostrade una seconda ordinanza restrittiva non è ancora stata firmata.
No, questi divieti sono troppi, non possiamo perdere la possibilità di muoverci, studieremo modifiche a divieti per autostrada e ferrovia, dice il sindaco Beppe Perìcu, pur sottolineando la necessità di garantire sicurezza a tutti e non mancando di sottolineare i grandi vantaggi che il G8 ha comunque garantito a Genova, cioè 200 miliardi di lavori spesi in un anno e l'immagine della città proiettata sul palcoscenico internazionale. Mentre l'Autorità Portuale e gli operatori dello scalo genovese pensano ad una richiesta di rimborso da avanzare al prossimo governo, visto che lo stop forzato all'attività sulle banchine va calcolato in oltre 15 miliardi di lire.