La Stampa
Lunedì 2 Luglio 2001


G8: commercianti assediati
Locali chiusi, vicoli irraggiungibili
Marco Raffa
GENOVA G8: abolita o quasi la «zona gialla», ridimensionato l’isolamento che sarebbe stato portato dalla chiusura delle principali stazioni ferroviarie (Brignole, invece, rimarrà in funzione) e dal blocco dei caselli autostradali (che resta confermato per tutti quelli del Ponente, probabilmente da Genova Ovest a Pegli), non si può certo dire che in città tensioni e preoccupazioni siano calate di colpo. In particolare si registrano le prese di posizioni polemiche, anche se non ufficiali, dei commercianti del centro cittadino per le cui attività la settimana che va dal 16 al 21 luglio si trasformerà in un vero e proprio black-out. «Io in quei giorni chiuderò - racconta il gestore di un ristorante del centro storico a pochi passi da De Ferrari - d’altra parte cosa avrei dovuto fare: mi avevano offerto un pass per andare a prendere i miei clienti a Corvetto, e di là scortarli fino al mio locale. Una follia». Chiusi i locali, messi in libertà i dipendenti senza, per ora, le possibilità di indennizzo offerte, ad esempio, ai lavoratori del porto. Un costo che, a seconda della correttezza o meno dei gestori, potrà riversarsi sul locale o sui dipendenti stessi. «In Comune ci avevano promesso di interessarsi alla questione - continua il ristoratore - ma a tutt’oggi non si è saputo più nulla».
Intanto la Confesercenti ha presentato al presidente della Commissione Vertice G8 del Comune, Ottavio Cosma, le richieste degli operatori economici per poter garantire l'apertura ed il servizio nei giorni del G8. In particolare la Confesercenti chiede «la riduzione, da cinque a quattro giorni, del periodo in cui verranno attuate le restrizioni alla mobilità delle merci e delle persone nella zona gialla e rossa; il prolungamento di un'ora dell'orario previsto per l'approvigionamento delle merci agli operatori della zona rossa; lo slittamento a fine mese delle scadenze fiscali e amministrative previste durante il G8; la chiusura facoltativa per gli impianti di distribuzione carburanti interessati dagli eventi del G8 ed il declassamento delle tratte autostradali che collegano Nervi, Voltri e Bolzaneto, al fine di garantire una migliore viabilità».
In questi giorni negli edifici sul confine tra «zona gialla» e «zona rossa» stanno mettendo a punto le contromisure in vista dei giorni del vertice. Sprangati i garage e la maggior parte degli accessi, predisposte protezioni per le vetrate più «invitanti», si arriverà allo smontaggio delle targhe esterne di uffici pubblici e aziende private e si ipotizzano accensioni di aria condizionata in orario notturno, prevedendo eventuali «assedi» di obiettivi strategici. Nei palazzi di Piccapietra si avrà perfino una sirena portatile da utilizzare in situazioni d’emergenza. Vere e proprie contromisure di difesa civile, che fanno tanto Belgrado durante gli attacchi Nato.
Sul fronte dei contenuti pro e contro il G8, infine, si registra l’appello dei vescovi liguri che intervengono per la prima volta ufficialmente sul tema G8 con una lettera inviata oggi ai fedeli, nella quale si sottolinea «l'urgenza di risvegliare in tutti, a partire dai responsabili della cosa pubblica, un sussulto di nuova moralità di fronte ai gravi e talvolta drammatici problemi che si connettono con una globalizzazione non rispettosa dei fondamentali diritti umani di tutti e di ciascuno». «Il G8 - spiegano i vescovi liguri - non ci deve lasciare indifferenti. La doverosa attenzione alle esigenze della sicurezza di tutti e a quelle di un dialogo franco e responsabile tra le autorità e le varie espressioni della società civile non deve far dimenticare l'istanza fondamentale che si collega al G8, quella cioè di dare risposta a quei molti e gravi squilibri e ingiustizie presenti nel mondo, che una incontrollata globalizzazione acuisce enormemente».