Manifesto 14 giungo 2001Comuni di tutta Italia...
PIEVE EMANUELE La giunta di sinistra discute
la partecipazione all'anti-G8. E lancia un appello
LUCA FAZIO - MILANO
Pieve Emanuele, presente! Il piccolo comune a sud di Milano, 18 mila
anime amministrate da una giunta Ds-Prc, straordinario laboratorio della sinistra che non
c'è, per primo in Italia porterà il documento del Genoa social forum in
discussione in un consiglio comunale. La seduta è prevista per oggi e, se tutto filerà
liscio, Pieve Emanuele diventerà anche il primo comune a sfilare per le strade di Genova
contro il G8, con tanto di gonfalone. La questione del primato è faccenda irrilevante,
l'importante, spiega Salvatore Amura, presidente del consiglio comunale e promotore
dell'iniziativa, è che altri comuni italiani si esprimano sull'importanza di manifestare
a Genova.
"Credo che il G8 per tutti i comuni d'Italia sia un'occasione importantissima per
dimostrare che la globalizzazione coinvolge direttamente tutte le comunità locali",
spiega Amura. Del resto, "se Danone annuncia centinaia di licenziamenti in tutta
Europa non si tratta di una faccenda che sta sulla luna, perché nella sede di Locate
Triulzi ci sono 400 lavoratori e qui a Pieve Emanuele ci ritroveremo con sessanta persone
disoccupate". L'idea del presidente del consiglio comunale è di coinvolgere città
ben più rappresentative. Ma Amura ammette che in consiglio comunale potrebbero sorgere
alcune difficoltà. Tutto il mondo è paese (e viceversa) e anche a Pieve Emanuele il
problema a sinistra è più o meno lo stesso. Preoccupano, nell'ordine, atteggiamenti
ondivaghi, timidezze e timori: dei Ds. "Sono spaventati dalla piazza, anche se il
documento del Genoa social forum è stato sottoscritto da centinaia di
associazioni". Ma il presidente del consiglio comunale non dispera: "Abbiamo
già dato la cittadinanza a Silvia Baraldini e Dario Fo, prima che diventasse premio
Nobel".
|