Manifesto 6 giugno 2001 IL
DOCUMENTO
"Che cosa faremo a Genova"
GENOA SOCIAL FORUM *
" Ribadiamo con forza il carattere pacifico e non violento delle
manifestazioni e delle azioni che promuoveremo durante il vertice del G8. Assumiamo come
dato positivo la pluralità delle voci al nostro interno emerse anche in questi giorni.
Siamo per la contaminazioni dei saperi, delle culture e delle pratiche tra di noi. La
nostra pluralità è ricchezza.
Abbiamo concluso la nostra assemblea con un ulteriore rafforzamento dell'unitarietà del
nostro percorso collettivo. Nessuno si è escluso dal Gsf e nessuno ha chiesto che
qualcuno uscisse.
Molto si è discusso in questi giorni di violenza. Su questo noi diciamo che i riflettori
devono essere puntati innanzitutto sulla violenza che il sistema economico neoliberista
produce su gran parte del pianeta. Di questa violenza i principali responsabili sono
proprio gli otto che saranno a Genova a luglio. Gli otto siedono sul banco degli imputati.
Tuttavia, abbiamo discusso ampiamente delle scelte politiche e strategiche che dovranno
guidare tutte le azioni di piazza da noi promosse in quei giorni. Abbiamo concordato tra
di noi, e solennemente dichiariamo: noi scegliamo di agire nel pieno rispetto della
città; noi scegliamo di non compiere attacchi contro alcuna persona, anche se in divisa.
Le nostre scelte riguarderanno tutte le azioni che promuoveremo in quei giorni e che
nuovamente rilanciamo:
- la realizzazione di un Public Forum dal 15 al 22 di luglio.
- il corteo internazionale dei migranti del 19 di luglio.
- L'isolamento della zona rossa del 20 di luglio. Sarà un'iniziativa comune che si
svolgerà, attraverso azioni molteplici e diverse, con la contestazione e la
disobbedienza, con l'accerchiamento dei corpi e delle parole, con la disobbedienza al
divieto di accesso alla zona rossa. Salutiamo inoltre con favore le mobilitazioni delle
lavoratrici e dei lavoratori con scioperi, cortei e le altre iniziative con cui si
organizzeranno.
Il grande corteo di massa del 21 di luglio.
Chiediamo inoltre che i genovesi, i quali subiscono in prima persona la violazione del
loro territorio a causa della scelta di svolgere il vertice nel pieno centro della città,
siano in piazza in massa a protestare. Sarà un appuntamento con la storia, perché saremo
tantissimi e mostreremo ai potenti che un mondodiverso è possibile, e noi lo vogliamo.
Aggiungiamo infine che troviamo indecente che le autorità locali competenti abbiano
concesso spazi per le iniziative del tutto provocatorie di Forza Nuova fissate a
Genova per il 30 giugno, giornata storica dell'antifascismo genovese e italiano.
Ricordiamo peraltro che rispetto alle nostre richieste nessuna risposta ufficiale ci è
stata fornita. Molti continuano a dichiarare a mezzo stampa vaghe disponibilità. Non ci
interessano e ribadiamo la richiesta che l'On. Berlusconi ci riceva".
* Del "Genoa Social Forum" fanno parte 522 reti, organizzazioni non governative,
forze sindacali e partiti.
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