La Stampa Il
porto di Genova si fermerà per molti giorni in occasione del summit mondiale: operatori
privati in crisi
Giovedì 07-06 2001 |
|
G8: il governo paghi i danni
|
|
Anche la ripresa dopo il vertice sarà
lenta
|
|
|
|
GENOVA
Il G8, come accende entusiasmi e stimola lorgoglio dei genovesi, al tempo stesso
semina preoccupazioni e apprensioni. E di ieri la diffusione della notizia dun
ferreo «diktat» del prefetto di Genova (che coordina lorganizzazione della
manifestazione dalla parte dellordine pubblico) che divide la città in «zona
rossa» con regole durissime di percorso e in «zona gialla», un po meno carica di
divieti, ma comunque dove saranno vietate le manifestazioni. Si prevedono blocchi di
porto, aeroporto, autostrade, ferrovie. Proprio per questo, ieri, anche in un «settore»
delicato come il porto di Genova, sono emerse non poche perplessità.
Soprattutto, nonostante la pioggia di miliardi dello Stato, grazie alla quale sta
cambiando in meglio il volto della città, si teme che Genova e i suoi dintorni per dieci
giorni o forse più resti blindata con gravi danni sia alla microeconomia commerciale, sia
ai grandi traffici portuali. «Rimettere in movimento il porto non sarà semplice, ci
vorranno giorni per tornare ai ritmi consueti». Il segretario generale dell'Autorità
Portuale, Fabio Capocaccia, e il presidente del Clerici logistic group, Alfonso Clerici,
hanno espresso le loro preoccupazioni per il blocco del porto.
Ha spiegato Clerici: «Quel che ci preoccupa è il periodo successivo al blocco, quando
servizi e infrastrutture dovranno assorbire una mole di lavoro superiore al normale per
recuperare il terreno perduto». Al terminal frutta del gruppo Clerici dovrà tra l'altro
essere affrontato una giacenza di merce deperibile del valore di circa 15 miliardi.
Secondo Capocaccia «i riflessi negativi si protrarranno per giorni e anche per questo
motivo chiederemo al governo un rimborso per gli operatori privati».
Il tema dei danni è collegato a quello della lenta ripresa «Si è già parlato dei
riflessi negativi sui traffici nei giorni di chiusura - ha dichiarato Clerici - Il G8 è
un appuntamento importante per Genova ma ci è stato dato poco tempo per programmare
questa chiusura e organizzare di conseguenza le spedizioni».
Capocaccia ha ricordato tra l'altro le difficoltà del terminal traghetti «che perderà
due fine settimana in cui si registrano grandi picchi di traffico passeggeri».
Per quanto riguarda le navi mercantili, Capocaccia ha escluso un affollamento di
bastimenti nella rada di Genova in attesa della riapertura. «Non è facile per gli
armatori modificare la programmazione degli scali - ha detto - perchè questa viene fatta
con molte settimane di anticipo, ma sicuramente si riuscirà a dirottare molti traffici
negli altri scali, a cominciare da quelli liguri».
La situazione, dunque, appare poco allegra, se si considera, tra laltro, che le
preoccupazioni stanno coinvolgendo non tanto i settori marginali delleconomia e
della società genovesi, bensì ambienti responsabili che vanno dai vertici di istituzioni
o di grosse attività imprenditoriali. Non mancano neppure preoccupazioni per la ripresa
dei collegamenti e dei trasporti terra-aria-acqua, anche perchè, per il volgere di pochi
giorni non è semplice deviare o dirottare grossi carichi. Si rischia dunque quello che si
chiama volgarmente «leffetto-domino» nel contesto duna situazione economica
in netta ripresa.
|
|