Corriere della sera 24 giugno 2001
IL VICECAPO DELLA POLIZIA DI STATO
«Prendete le distanze dai
violenti, isolateli. Conviene anche a voi»
«E pericoloso
enfatizzare le segnalazioni che arrivano dai Servizi segreti»
- ROMA - Il segnale che viene dagli uomini della sicurezza è chiaro, e lo spiega
Ansoino Andreassi, il vice-capo vicario della polizia inserito nella struttura
organizzativa del G8. «Il nostro compito - dice - è quello di conciliare il diritto di
manifestare il dissenso con lesigenza di assicurare un regolare svolgimento dellevento,
isolare i violenti e garantire al meglio la vivibilità della città di Genova anche in
quei giorni un po particolari». Quattro punti precisi, dei quali il terzo - isolare
i violenti - è quello che desta le maggiori preoccupazioni. Vero, prefetto Andreassi?
«Sì, ma vorrei dire che isolare i violenti non può essere compito esclusivo delle forze
di polizia. Noi faremo quel che cè da fare, ma tutti dovrebbero avere ben presente
che non apportano alcun beneficio alla causa del movimento anti-globalizzazione». Sembra
un appello al «popolo di Seattle» per aiutare le forze dellordine, ma il prefetto
precisa: «Non stiamo chiedendo di istituire dei servizi dordine che collaborino con
noi, non è questo che serve. Ma il semplice buon senso dovrebbe indurre tutti a prendere
le distanze dagli "sfasciavetrine" a oltranza, anche quando si mescolano a un
movimento che ha altri scopi e non ha alcun bisogno di essere accomunato a fenomeni di
violenza».
Oggi Andreassi accompagnerà a Genova il capo della polizia, in una missione tecnica «al
più alto livello» - come sottolinea un comunicato del Viminale - voluta dal ministro
dellInterno. E lì, negli incontri con i rappresentanti dei movimenti
anti-globalizzazione, cercherà di far capire che, pur dovendo tenere alta la vigilanza,
nessuno vuole enfatizzare i rischi e gli allarmi; nemmeno quelli che ormai quotidianamente
arrivano dai Servizi segreti italiani e stranieri. «Loro fanno bene a segnalare ogni
eventualità - spiega il vice-capo della polizia - ma le enfatizzazioni possono avere solo
effetti negativi, sia sul nostro personale che sui malintenzionati che potrebbero farsi
venire altre idee in testa. Parlare di "scudi umani" sulla base di una
segnalazione su ipotetici sequestri di poliziotti da parte dei manifestanti significa non
capire che cosa sono gli scudi umani, cioè quelli utilizzati da Saddam Hussein durante la
guerra nel Golfo».
A proposito dei rischi che correrebbero gli uomini delle forze dellordine sorpresi
in solitudine dalle frange violente del movimento anti-G8, il prefetto chiarisce: «Quella
di non rimanere mai da soli è una regola fondamentale che non vale solo per Genova, ma
per tutte le manifestazioni. È uno dei primi insegnamenti impartiti. Del resto i reparti
mobili hanno un valore deterrente proprio in quanto blocchi di molti uomini, va da sé che
il personale non deve disperdersi».
Linvito a mantenere «freddezza e lucidità» nel preparare lappuntamento
genovese viene esteso a tutti, ma quel che più preme agli uomini della sicurezza è
proprio il tentativo di separare con nettezza la gran parte del «popolo di Seattle» che
vuole andare a Genova per protestare pacificamente contro le strategie degli otto Grandi
da coloro che prepararono lo scontro a tutti i costi. Non solo per evidenti ragioni
politiche e perché il diritto al dissenso devessere garantito anche in circostanze
come questa, ma anche per motivi organizzativi di ordine pubblico. In caso di disordini,
infatti, sarebbe molto meglio fronteggiare gruppi confinati e ben individuati piuttosto
che mescolati alla massa dei manifestanti.
Il dialogo e la trattativa che cominciano oggi sono importanti proprio per ottenere delle
garanzie da quelli che in gergo sono indicati come i «buoni» del movimento
anti-globalizzazione, in modo da poter concentrare gli sforzi della prevenzione delleventuale
repressione nei confronti dei «cattivi». Dai risultati che verranno raggiunti in questo
tentativo dipenderanno anche le decisioni sui controlli da effettuare alle frontiere e gli
eventuali blocchi dei treni di manifestanti in arrivo verso lItalia.
Le maggiori preoccupazioni arrivano dagli estremisti spagnoli e greci, e sarebbe
preferibile affrontare i violenti provenienti da queste nazioni separatamente, nelle
diverse località di confine, piuttosto che tutti insieme a Genova. Ma, anche su questo
punto, il prefetto Andreassi cerca di frenare gli allarmismi: «Se verranno ripristinati i
controlli precedenti allentrata in vigore degli accordi di Schengen è solo per
monitorare gli arrivi; è chiaro che, di fronte a segnalazioni mirate dalla Spagna, dalla
Grecia o da altri Paesi su gruppi predisposti alla violenza, cercheremo di fermarli prima
dellarrivo a Genova. Senza alcuna volontà aprioristica di repressione: noi non
vogliamo lo scontro, ma se si dovessero verificarne i presupposti dobbiamo essere pronti a
difendere lordine pubblico. Anche a vantaggio dei manifestanti pacifici». Ecco
allora che lattenzione torna sui «buoni», ai quali si cercherà di garantire gli
spazi adeguati, non ancora individuati. La missione genovese del capo della polizia e dei
suoi più stretti collaboratori servirà anche a questo: gli uomini della sicurezza hanno
bisogno della collaborazione dei non-violenti del «popolo di Seattle».
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Giovanni
Bianconi |
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