G8... E i duri cominciano a giocare

Il popolo di Seattle prepara l'invasione di Genova. Per terra e per mare. «Panorama» si è infiltrato fra i ribelli e li ha seguiti da vicino mentre i servizi segreti lanciano l'allarme: il pericolo viene da autonomi e anarchici, un'alleanza di «schegge impazzite» che porta in Kurdistan, Palestina, Spagna. E gli 007 avvertono: ora il gioco si fa duro.

di 

GIACOMO AMADORI
ELISABETTA BURBA

Panorama 1/6/2001


Non sono proprio della stessa opinione gli anarchici genovesi del centro sociale Pinelli. Il loro quartier generale, vicino al carcere di Marassi, sembra un oratorio: corsi di italiano per extracomunitari, assistenza ad anziani e volontariato nel canile. Eppure, il loro nome è inserito dal Sisde tra quelli più a rischio. Alessandro, 23 anni, studente di filosofia è chiaro: «Non parliamo più con i giornalisti. Il 9 giugno marceremo per spiegare le nostre ragioni. E il 20 luglio sarà quel che sarà». Da Torino, Maria Matteo, del coordinamento anarchico ligure-piemontese, esprime tutto il fastidio del mondo antagonista verso i media: «I giornali hanno scritto infamie di ogni genere. Sono arrivati al punto di accusarci di voler lanciare in aria palloncini pieni di sangue infetto, come se fossimo vampiri che succhiano sangue ai malati di aids». Poi però si sbottona: «Noi, come diceva Enrico Malatesta, siamo contro la violenza, la peggiore forma di prevaricazione. Certo, non accettiamo neanche di essere aggrediti».

Genova paradiso della non violenza? Peccato che tutte le volte che «gialli» e «neri» incontrano gli ex «blu» del centro sociale Inmensa (vedere riquadro a lato) finisce a schiaffi.

La carica dei 100 mila
Come arriveranno i contestatori anti G8
Due traghetti dalla Grecia. Una carovana di biciclette dal Nord Europa. Una nave dalla Sicilia. Due barche a vela dalla Spagna. Treni da Milano, Venezia, Roma e anche Calais. E poi autobus dall'Irlanda, dall'Inghilterra, dalla Germania... Fra il 20 e il 22 luglio, 100 mila contestatori convergeranno su Genova da tutto il mondo con i mezzi più disparati. «Dalla Francia verremo in 10 mila» ha annunciato Christophe Aguiton, leader di Attac, centrale francese antiglobalizzazione. «Poi ci saranno 10 mila tute bianche da tutta Europa» spiegano al Leoncavallo. «Verranno da Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Svezia, Repubblica Ceca, Grecia e, soprattutto, Gran Bretagna». E non mancheranno australiani, argentini, americani, indiani, messicani e mozambicani. In tutto, le associazioni che sfileranno a Genova saranno 360.


In 18 mila per difendere gli otto grandi
Diciottomila uomini vigileranno sul G8: 11 mila di questi arriveranno da fuori Genova. Tra gli «aggregati» ci saranno 5 mila poliziotti (quasi tutti dei reparti mobili), 3-4 mila carabinieri, mille finanzieri e altrettanti militari (soprattutto dei reparti speciali: paracadutisti, fucilieri assaltatori del battaglione San Marco e gli incursori del Comsubin della Marina militare) che, però, non verranno impiegati per compiti di ordine pubblico. A queste forze vanno aggiunti 7-8 mila «territoriali», 2.500 poliziotti e 2.500 carabinieri, 1.000-1.500 finanzieri e, infine, 1.000-1.500 tra vigili, agenti di polizia penitenziaria e guardie forestali.

Tute antitrauma, nuovi manganelli lacrimogeni.
Oltre alle pistole d'ordinanza (Beretta 92s, sb, sbm e fs) i poliziotti saranno equipaggiati con manganelli, scudi, caschi, tute antitrauma. Non fanno parte del normale equipaggiamento, ma sono state richieste anche maschere antigas. I carabinieri, che indossano tute con protezioni rigide, inaugureranno i manganelli Tonfa-jet di produzione americana, un modello retrattile. Anche l'Arma utilizza pistole Beretta 92sb e 92fs.