La Stampa 19 giugno 2001
Martedì 19 Giugno 2001

Il piano dell’emergenza sanitaria
Parla il nuovo responsabile del 118 «Un esordio da far tremare i polsi»

GENOVA
Venti sale operatorie funzionanti 24 ore su 24, 180 autombulanze pronte (contro, ad esempio, le sole 38 di una città come Roma) di cui 12 con infermiere professionale a bordo, 11 automedicali, due moduli di soccorso avanzato, ovvero unità di rianimazione e intervento perfettamente attrezzate come un centro di rianimazione di un grande ospedale, e poi collegamente di telemedicina con alberghi e navi. E’ il grande apparato per l’emergenza allestito in occasione del G8, che sarà coordinato dal 118. Un esordio tremendo, nel bene e nel male, per il neo responsabile Francesco Bermano, quarantottenne ex organizzatore del 118 pioniere a Savona.
«Un impegno che mi sta consumando - commenta con sincerità il professor Bermano - anche perchè i recenti drammatici fatti di Gotemborg ci hanno obbligato a modificare alcune scelte, puntando sull’elasticità e la mobilità d’intervento, piuttosto che su presidi fissi». E forse anche perchè il nuovo responsabile ha ereditato un settore delicato della sanità e sconvolto dalle polemiche. «Ho trovato grande professionalità. Il 118 è stato molto potenziato negli ultimi tempi. Dovremo lavorare sul collegamento delle varie componenti di un settore molto articolato. Un problema quindi di procedure, più che di vera e propria comunicazione».
Come ha spiegato il responsabile del progetto per la Regione, Sergio Vigna, l’organizzazione sanitaria per il G8 è frutto del coordinamento generale del prefetto e della collaborazione tra Regione, Asl e corpi armati dello Stato, che interverranno con 100 tra medici e infermieri, la nave ospedale San Giorgio completa di sale operatorie, due elicotteri, uno dell’esercito e uno dell’aeronautica.
Personale militare affiancherà quello civile a bordo della ambulanze.
Tutto il personale dei 118 della Liguria è coinvolto, con sospensione totale delle ferie per garantire sia il servizio su Genova, sia l’emergenza nelle località che proprio in quel periodo saranno affollate di turisti, con in più, per Savona e La Spezia, l’aggravio straordinario dell’arrivo di navi dirottate a causa del blocco del porto di Genova. Coinvolti anche gli ospedali e i mezzi di soccorso del Basso Piemonte, nell’eventualità di situazioni eccezionali.
Fiore all’occhiello dell’intera organizzazione, il Man, ovvero il Medical Assistance Network, rete di assistenza telematica realizzata grazie da una squadra di imprese tutte genovesi (Ebit Sanità, Elsag, Esaote, Marconi Communications, Medicina domani Telemedicina, Sasternet e Tangram), e cuore del progetto i Moduli sanitari avanzati, due mezzi dotati di sofisticate apparecchiature diagnostiche e informatiche connesse con infrastrutture di rete che permettono la trasmissione di dati clinici verso la centrale di teleconsulto del 118 Genova soccorso e la consultazione dei database della centrale stessa.
I due Moduli saranno collocati l’uno nei pressi dei Magazzini del cotone, funzionante 24 ore, l’altro a Palazzo Ducale, operativo 16 ore al giorno.