Il Manifesto 24 maggio 2001

Le fantasie del potere

Verso il G8 di Genova: oggi un incontro a Roma. Frattini apre ai dimostranti "pacifici"
ANNA PIZZO - GENOVA

Questa mattina a mezzogiorno, sotto la sede della commissione parlamentare sui servizi
segreti, a Roma, Chiara Cassurino del centro sociale di Genova Terra di nessuno e Vittorio
Agnoletto della Lila terranno una conferenza stampa a nome del Genoa social forum. E' la
terza conferenza stampa che il Forum, nato per contestare il G8 di Genova, tiene dalla
sua nascita. Le due precedenti hanno avuto un valore soprattutto simbolico: sono servite
alle 325 organizzazioni sociali, politiche e sindacali che ne fanno parte per farsi conoscere
e allargarsi (attualmente sono 67 le associazioni non italiane che vi partecipano). Quella di
oggi ha invece un valore fortemente politico, per rovesciare contro le istituzioni le notizie
false e tendenziose che i servizi segreti italiani e internazionali stanno diffondendo sul
presunto "nuovo terrorismo", e di iniziare una concreta trattativa con il governo. Il titolo
dell'iniziativa di palazzo San Macuto, "Apocalisse no", è esplicita: basta con le grottesche
indiscrezioni su improbabili palloncini all'aids e altre "armi letali non convenzionali". Nel '68
gli studenti parlavano di immaginazione al potere, oggi tocca ribattezzare quella
straordinaria intuizione con un desolante "l'immaginazione del potere" che crea
artatamente mostri e pretende poi di muoverli a suo uso e consumo. Quanto alla
trattativa, il Genoa social forum chiederà al presidente della repubblica di farsi garante
"del diritto di espressione e di manifestazione di tutti i cittadini" e di far cessare la
campagna propagandistica che disegna scenari apocalittici. E al nuovo presidente del
consiglio, Silvio Berlusconi, di riprendere la trattativa interrotta (o meglio mai realmente
iniziata).
Una risposta indiretta è già arrivata dal presidente della commissione parlamentare dei
servizi, Franco Frattini che, in attesa del governo (e forse nella speranza di una
investitura piena), ha da un giorno all'altro cambiato tono. Se fino a pochi giorni fa vedeva
terroristi spuntare come funghi (tanto che in una sua recente dichiarazione insinuava
sospetti perfino sulla rete Lilliput), in una intervista al quotidiano di Genova Il Secolo XIX
non sembra più la stessa persona. Al giornalista che gli chiedeva se c'era qualcosa di vero
nell'ipotesi di spostare il G8 per motivi di sicurezza, ha risposto che si tratta di
"affermazioni estemporanee". Quanto alla domanda canonica sul "popolo di Seattle", la sua
proposta è "aprire subito un tavolo di confronto con le organizzazioni pacifiche per capire
quali spazi chiedono, cosa vogliono e isolare così i violenti". Un copione già visto ma anche
un segnale interessante. Infine, sul governo Amato, Frattini ha detto di ritenere che la
responsabilità maggiore sia stata nelle "risposte finora non date".
Anche Ciampi è intervenuto ieri indirettamente sul tema per dire una banalità, che suona
però anche come una sveglia: "Se non vogliamo che la globalizzazione diventi il nemico per
crescenti settori della nostra società, soprattutto per i giovani - ha detto - abbiamo il
dovere di predisporre delle regole certe che ne esaltino gli aspetti positivi e ne
compensino gli squilibri, in particolare verso i paesi meno evoluti".
Un richiamo al senso di responsabilità, dunque, che finora dalle parti "alte" italiane e
internazionali si è visto poco. Ma che stanno dimostrando con sempre maggiore
intenzionalità coloro che da mesi lavorano per organizzare le numerose iniziative di
protesta e di proposta in occasione del Vertice dei G8 di luglio. Col passare dei giorni,
addirittura delle ore, il reticolo di grandi e piccole associazioni, di organizzazioni politiche,
di sindacati che si uniscono al Genoa social forum si estende: qualche settimana fa è
stata la volta della Fiom, mentre non si escludono new entry nelle prossime ore. Così
come si stanno moltiplicando le iniziative, gli appuntamenti attorno, accanto, vicino o a
ridosso del Vertice. L'elenco è già talmente lungo che si rischia di dimenticarne qualcuno.
Se ne è parlato lunedì scorso, nella riunione nazionale a Genova, nella sede ormai "storica"
del Wwf che da gennaio ospita il Genoa social forum e che ormai è diventata troppo
piccola per contenere tutti i partecipanti. Così, se sabato prossimo a Genova molti centri
sociali si sono dati appuntamento sotto palazzo Ducale per una conferenza stampa di
presentazione della "consultazione" sulle forme della disobbedienza, nello stesso momento
la Rete Lilliput si riunisce per una due giorni nazionale e promuove una petizione per la
libertà di espressione e di manifestazione "G8 2001 Genova Città aperta".
Il 2 giugno, il Genoa social forum festeggerà a suo modo la repubblica: senza parate ma
con piccole iniziative creative sotto le prefetture delle città italiane. C'è chi propone una
notte in sacco a pelo, chi invece preferisce pensare a qualcosa di più coreografico. Il 15 e
16 di giugno sarà la volta del convegno internazionale "Punto G: genere e globalizzazione"
organizzato dalla marcia mondiale delle donne e dalla rivista Marea. Qualcuno dice che
sarà una sorta di prova del nove delle proteste anti G8 di luglio, forse, più limpidamente,
sarà un utile momento di riflessione collettiva: un grande convegno internazionale al quale
parteciperanno rappresentanti delle maggiori associazioni di donne e un corteo, nel
pomeriggio del 16, ma anche una festa nella città prima della blindatura che la renderà
inaccessibile. Negli stessi giorni, c'è anche "Tuttaunaltracosa", la annuale fiera del
commercio equo. Sarà un caso che si svolgerà a Genova?