L'Espresso 4 luglio 2001
ADESSO MI ARRABBIO
Perché a Genova può finire male
La lotta sul campo contro il G8 è già cominciata. In otto città del Sud sono state
occupate le agenzie per il lavoro interinale. A metà luglio arriveranno in Liguria
centinaia di migliaia di giovani. Riusciranno a isolare i violenti? di Giampaolo
Pansa |
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Non tutti, forse, se ne sono accorti, ma la
lotta sul campo contro il G8 è già cominciata. Nella mattinata di oggi, lunedì 2
luglio, i militanti di No Global Forum hanno invaso o bloccato le agenzie per il lavoro
interinale in almeno otto città del Mezzogiorno: Palermo, Napoli, Messina, Bari, Taranto,
Cosenza, Caserta e Benevento.
E stata unazione ben coordinata e, a quanto pare, riuscita. Lo slogan era
contro il lavoro in affitto, una nuova forma di caporalato, secondo gli occupanti. E in
tutte le città citate No Global Forum ha domandato la chiusura delle agenzie collocate a
Genova nei giorni dal 15 al 22 luglio. In caso contrario, le agenzie verranno chiuse dautorità
dai militanti anti-G8 con «occupazioni, invasioni e murature», simmagina delle
porte dingresso.
Qualche amico continua a ripetermi: «Nei giorni del G8 a Genova non accadrà nulla di
nulla. Ci saranno incontri e cortei assolutamente pacifici. La guerra si svolgerà tutta
prima. E sarà soltanto una guerra di parole».
Vorrei essere ottimista come questi amici. Ma non ci riesco. E ho il timore che a Genova
possa finire male. Ossia con incidenti gravi, capaci di alimentare in Italia un clima
pesante di tensione sociale e politica, di cui non abbiamo per nulla bisogno, tantomeno a
sinistra.
Quale può essere lo scenario di Genova, immaginato oggi, nel pomeriggio del 2 luglio?
Prima di tutto, la partecipazione giovanile anti G8 sarà grandissima. Lo scudetto della
Roma ha raccolto per una sera un milione di tifosi? Lopposizione al G8 può fare o
no altrettanto. Ma è certo che a Genova andranno qualche centinaia di migliaia di ragazzi
e ragazze da tutta Italia.
Il 98 per cento di questi no global forum saranno assolutamente pacifici:
hanno il diritto di manifestare e intendono praticarlo. Bene, sono con loro. Pensano che
il G8 sia la fucina del nuovo imperialismo? Nessuno può impedirgli di gridarlo in faccia
al mondo, nei contro-forum, nei cortei, nei concerti.
Resta però quel 2 per cento. Qui entriamo in una zona rischiosa e, per molti aspetti,
oscura. Perché oscura? Perché tutti, noi compresi, continuiamo a parlare delle Tute
Bianche, anche per il folclore che mettono in mostra. Ma in realtà non sappiamo chi siano
e da dove vengano i gruppi più violenti, le tute grigie o nere viste in azione a
Goteborg.
E evidente, tuttavia, che esiste una rete di oppositori duri a questo presunto nuovo
ordine mondiale. Con dei nuclei decisi allo scontro, in arrivo a Genova da mezza Europa.
Nessuno avrà il potere il fermarli. Tantomeno la rete pacifica che fa capo al Genoa
Social Forum. Tantomeno il Parolaio rosso, ossia Fausto Bertinotti, che sta cercando di
mettere il cappello sullopposizione al sistema in emersione qua e là, o che lui
crede di vedere in emersione.
Penso di avere una buona esperienza di cortei, da cronista sul campo per tanti anni.
Nessun corteo, soprattutto quando è molto grande, può contenere e bloccare le iniziative
violente che nascono al proprio interno.
Ricordate la storia del nido del cuculo? Il cuculo mette le uova dentro i nidi di altri
uccelli. E quando le uova si schiudono, i figli del cuculo diventano padroni del nido.
Ossia del corteo.
Se a tutto questo aggiungiamo la voglia rifondarola di dare una botta in piazza al governo
Berlusconi, allora la frittata può essere davvero indigesta. No, non voglio dire che
Rifondazione comunista stia soffiando sul fuoco della piazza. Ma certi dettagli sono
curiosi.
Per esempio, proprio mentre Ruggiero, Scajola e il capo della polizia De Gennaro stavano
trattando con Agnoletto e i suoi assistenti, sabato 30 giugno Liberazione se
ne usciva con un paginone intitolato Un presidente poliziotto e sotto cera
la foto del Berlusca con la mascella dura e in divisa di agente della Celere, così si
chiamava una volta.
Per concludere, una postilla personale: del G8 non me ne frega niente, si potrebbe pure
chiuderlo, le decisioni vere per lassetto mondiale non vengono prese in queste
conferenze. Si tratta di una vetrina e basta. Purtroppo, è una vetrina pericolosa, quasi
fatta apposta per attirare le mosche guerrigliere. Se fossi un vero dietrologo, penserei
che ogni G8 è una trappola per contestatori violenti: stupido chi ci casca dentro.
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