Corriere della sera - 22 giugno 2001
Il piano
del G8: cortei filmati, fogne blindate
- ROMA - Città blindata in superficie e presidi fissi nel sottosuolo. In vista del G8 la
questura di Genova decide di controllare anche la rete fognaria chiudendo i varchi di
accesso e inviando agenti a protezione dei possibili «buchi» sotto la zona rossa .
È lultima novità del piano per la sicurezza messo a punto dai responsabili dellordine
pubblico e approvato dal Viminale. Ma non è lunica: i cortei saranno filmati e
seguiti anche da una task force composta dagli esperti delle Digos di tutta Italia. Il
lavoro coordinato dal vicecapo della polizia Ansoino Andreassi, che da settimane sta
pianificando le misure per garantire lordine pubblico e fermare la protesta del popolo
di Seattle durante il vertice dei Grandi, è ormai completato. Nelle prossime
settimane potrebbero esserci delle piccole modifiche, ma limpianto generale ha già
ottenuto il via libera. E tiene conto anche delle decisioni che arrivano dagli Stati
Uniti. Il presidente George Bush ha cambiato programma: non alloggerà a bordo di una
nave, ma allinterno dellarea protetta. Ieri il Dipartimento di Stato ha
fatto sapere di ritenere «serie» le minacce di Bin Laden contro il presidente.
GLI UOMINI - Saranno 12.000 gli agenti schierati, compresi 1.500 militari che
si limiteranno al presidio delle postazioni fisse. Ci saranno 4.200 poliziotti,
altrettanti carabinieri e 2.100 finanzieri. A loro si aggiungeranno gli 007 di Sismi e
Sisde oltre agli agenti dei servizi segreti di tutti i Paesi partecipanti.
I CORTEI - La prima manifestazione partirà da Quarto e dovrà arrivare a non più
di 50 metri dalla zona gialla . La condizione per autorizzare quelle dei giorni
seguenti è la scelta dello stesso percorso, altrimenti scatterà il divieto. Tutti i
cortei saranno seguiti da agenti in tenuta antisommossa e controllati via monitor dai
poliziotti specializzati delle Digos incaricati di «seguire» i giovani che arrivano
dalle loro città e segnalare i segmenti più a rischio. Un lavoro simile a quello che
viene fatto ogni domenica allinterno degli stadi.
I CARRUGI - I vicoli tipici di Genova saranno chiusi con reti antisfondamento e
presidiati dai reparti mobili della questura. La zona rossa avrà invece 16 varchi
che potranno essere attraversati solo da chi è munito del «passi».
LE FOGNE - Dopo aver saldato i tombini, i responsabili dellordine pubblico
hanno deciso di presidiare anche la rete fognaria. Oltre alle telecamere e ai sensori che
sono già stati piazzati, gruppi di agenti avranno il compito di vigilare i possibili
accessi, che verranno chiusi con grate a cancello.
LE STRADE - La decisione di vietare la circolazione sulla sopraelevata costringe a
tenere aperti i varchi autostradali che arrivano in città. I caselli saranno controllati
giorno e notte dalle pattuglie e guardati a vista dagli elicotteri che gireranno
costantemente sulla città. In queste ore il governo sta valutando la possibilità di
sospendere il trattato di Schengen alla frontiera di Ventimiglia. Se lipotesi verrà
confermata, si ripristineranno le verifiche su chi entra in Italia con lobbligo di
esibire un documento di identità.
I TRENI - I convogli che passano per Genova saranno deviati su una linea
alternativa. La stazione Principe si trova infatti allinterno della zona rossa e
dunque è impensabile consentire il transito dei treni. Stesso discorso per quel che
riguarda la metropolitana: sarà concessa soltanto una fermata.
I DIVIETI - Il blocco navale è stato imposto a due miglia dalla costa. Nessuna
imbarcazione potrà oltrepassare il limite che sarà controllato giorno e notte dalle
imbarcazioni della Marina, dalle motovedette della Guardia di Finanza e da quelle della
Capitaneria di porto. Off limits anche i cieli: il divieto di sorvolo è stato esteso ai
mezzi ultraleggeri.
I MEZZI - Gli idranti sono a disposizione ma saranno utilizzati soltanto in caso di
emergenza. Certo è invece luso dei mezzi cancellati per il presidio dei varchi e
delle aree più a rischio. Si tratta di una sorta di carri armati che aprono le grate in
caso di forzatura dei blocchi da parte dei contestatori.
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