La Stampa 19 giguno 2001
Martedì 19Giugno 2001
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Frattini e il G8
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«Cambi di sede? Siamo contrari»
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ROMA
A quattro settimane dal vertice di Genova, governo, istituzioni e forze politiche,
dopo gli incidenti di Göteborg, invitano il movimento antiglobalizzazione al dialogo. E
stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo discorso per la
fiducia al Senato, a rilanciare il «dialogo» con il movimento, invitandolo a «isolare
le ali estremiste» e impegnandosi a «metterle in condizione di non nuocerle». Ieri
mattina, il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, si è incontrato con una
delegazione del Forum del Terzo settore. Dopo lincontro, il presidente della Camera
ha annunciato che proporrà un incontro tra i capigruppo della Camera e i rappresentanti
di quei movimenti non governativi e non violenti che vogliono manifestare a Genova.
«Credo che il Parlamento debba avviare un confronto costruttivo - ha detto il presidente
Casini - con chi ha qualcosa da dire sui temi che saranno affrontati a Genova, come la
cancellazione del debito per i Paesi poveri, lo sviluppo sostenibile e il rinnovamento
dello stato sociale. E essenziale che gli interlocutori delle Istituzioni, come il
Forum del Terzo settore che ho incontrato stamattina (ieri mattina, ndr), abbiano fatto
una scelta precisa e costruttiva: quella della non violenza e del dialogo». Sulla stessa
lunghezza donda di Casini è il ministro della Funzione pubblica, Franco Frattini,
che sollecita un «tavolo di confronto» - «per neutralizzare manifestazioni di
violenza» - tra governo, forze parlamentari e delegazioni del movimento che si accinge a
manifestare a Genova. Il ministro Frattini si è dichiarato «contrario a un rinvio del
vertice di Genova»: «La sospensione avrebbe il rischio di essere interpretato come il
cedimento di fronte alla difficoltà di far tenere pacificamente una manifestazione. Il
governo non può abdicare a questo suo dovere». E anche da Alleanza nazionale arriva un
segnale distensivo: «Sì al dialogo con chi contesta in modo pacifico il G8», sostengono
i parlamentari Enzo Fragalà, Nino Lo Presti e Basilio Catanoso. E anche il viceministro
Adolfo Urso si dichiara per il dialogo: «Il governo è disponibile al dialogo con chi
vuole manifestare rispettando la legge. Invitiamo gli organizzatori del controvertice a
scoraggiare i gruppi più violenti e a fare in modo che il G8 raggiunga un risultato
significativo».
Dialogo e confronto, dunque. Anche lopposizione rilancia questa parola dordine.
Oggi, nella sede di via Nazionale, una delegazione del «Genoa social forum» incontrerà
i dirigenti dei Ds mentre il Pdci di Armando Cossutta si è rivolto al governo
chiedendogli di «garantire il diritto a manifestare liberamente contro la
globalizzazione». La direzione del Pdci ha invitato tutti coloro che intendono protestare
a Genova a «dissociarsi sin da ora, pubblicamente e inequivocabilmente, da azioni di
gruppi irresponsabili e a impegnarsi concretamente per isolare e neutralizzare i
provocatori».
Dopo Rifondazione Comunista, anche Legambiente ha chiesto di «rinviare» il vertice: «A
poco più di un mese dallappuntamento di Genova, ancora non è stato organizzato
nulla per assicurare degli spazi dove si possa svolgere il controvertice nelle forme e nei
modi previsti da una società civile e democratica».
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