La Repubblica 19 giugno 2001

Genova diventa città galleggiante, tre navi per ospitare i Grandi

Le misure di sicurezza impongono una rivoluzione alla città. Durante il summit vietati anche i matrimoni

AVA ZUNINO

Genova - Il G8 si svolgerà su una cittadella galleggiante blindata a distanza di sicurezza dai cortei dei no global: l'escalation della tensione legata agli incidenti di Goteborg avrebbero consigliato una brusca virata sulla logistica del vertice di Genova. Niente alberghi o lussuose dimore per i capi di Stato e le loro delegazioni e neppure per i giornalisti. Il G8 genovese si svolgerà tutto nello specchio d'acqua su cui si affaccia la Stazione Marittima, gioiello liberty vincolato dalle belle arti che è in via di restauro: due navi albergo per ospitare le delegazioni dei paesi del G8 e tre per i giornalisti. Si creerà così a Genova una superzona rossa, distante qualche chilometro dai confini della zona rossa già tracciata come area invalicabile attorno al centro della città.
Le due navi destinate a diventare l'albergo per le delegazioni degli Stati, sono la European Vision della Festival Crociere e la Costa Allegra della Costa Crociere. La prima è un gioiello nuovo di zecca, appena uscita dai cantieri, verrà presentata la prossima settimana: ha 738 cabine e 132 suites. La Costa può offrire altre 500 cabine.
La Festival mette a disposizione anche una delle tre navi destinate ad ospitare i giornalisti che da tutto il mondo arriveranno nella città galleggiante per seguire i lavori del vertice: si chiama Azur ed ha 450 cabine. Sono del gruppo Grimaldi le altre due navi che diventerano alberghi, sul fronte della Stazione Marittima: la motonave Splendid, traghetto con 440 cabine, e la Fantastic che ne ha 370.
Genova assiste ai preparativi per una settimana da coprifuoco, come sarà quella di fine luglio: per sette giorni sarà persino vietato sposarsi. I matrimoni sono bloccati per ragioni di sicurezza. Stravolte anche le cerimonie funebri: niente cortei e le bare saranno trasportate dentro ad un autoblindo. La tensione per i timori di disordini cala in una città che da oltre cinque mesi fa i conti con i cantieri. Ormai da gennaio Genova è tagliata in due: non si può più andare da levante a ponente passando per la centralissima piazza De Ferrari. I cantieri aperti, contemporaneamente, sono quasi duecento. Tra una transenna e l'altra, si vede già una città rinnovata nelle cose minute, come le ripavimentazioni della parte vecchia e del fronte del porto antico, che ospiterà il quartier generale della stampa, ma anche nei grandi progetti.
I finanziamenti trasformati in opere, oltre ai 90 miliardi stanziati dal governo e agli interventi diretti del Comune, della Regione e della Provincia e di enti come l'Autorità Portuale, sono arrivati a 260 miliardi con le sponsorizzazioni. E da buoni genovesi, gli amministratori locali non si sono lasciati sfuggire l'occasione di anticipare con i quattrini del G8 buona parte degli interventi urbanistici già previsti. Il cambiamento più radicale è nel cuore della città, nella centralissima piazza De Ferrari su cui affaccia quel Palazzo Ducale che a luglio dovrebbe ospitare i lavori dei capi di Stato. Della vecchia piazza è sopravvissuta solo la fontana centrale, una vasca rotonda, che ora sarà circondata da tre fontane laterali, "siepi d'acqua" pronte a sparire se la piazza dovesse essere utilizzata per manifestazioni o spettacoli.
E' cambiata la pavimentazione e sono spariti perfino i marciapiedi, perché tre quarti degli spazi ridisegnati dall'urbanista tedesco Bernhard Winkler saranno pedonali. Bernhard Winkler è l'architetto che con Renzo Piano ha firmato i maggiori mutamenti che il G8 porta a Genova. Renzo Piano, dopo nove anni dalle celebrazioni colombiane è riuscito a completare il progetto di recupero del fronte a mare, il vecchio porto che ormai è sede dell'acquario e del centro congressi, dove per il G8 verrà sistemata la stampa. Nel porto antico, vinte le resistenze della soprintendenza, Piano è riuscito a sistemare una pavimentazione a blocchetti, a far piantare le palme e cambiare gli arredi. Di più: nello specchio acqueo tra l'acquario e la piazza delle Feste (che d'inverno si trasforma in pista di pattinaggio), sta già nascendo un padiglione espositivo che Piano ha voluto come una enorme sfera di cristallo. Una "bolla" che emerge dalle acque e con un complicato sistema di climatizzazione sarà in grado di ospitare un bosco di esemplari rarissimi di felci e migliaia di farfalle. Dovrebbe diventare uno dei nuovi simboli della città che dopo il G8 riprenderà la strada dei cantieri, perché nel 2004 sarà capitale europea della Cultura.
Il simbolo storico, la Lanterna, sullo sfondo di questa scena, rompe l'isolamento nel quale era ingabbiata dalle strutture industriali delle banchine, grazie a una passeggiata finanziata dal G8 che la collega con il porto antico rinnovato.