La Repubblica  7 giugno 2001
Il segretario generale della Farnesina incontra gli enti locali. E apre ai contestatori
Vattani vuol dire fiducia "Ma quali dubbi, Genova è ok"


DONATELLA ALFONSO

IL G8 si fa a Genova, a Palazzo Ducale, e non c'è alcun piano per spostarlo. Ma non sarà tanto un evento mondano quanto un'occasione di lavoro si grandi temi mondiali, dalla riduzione del debito alla lotta contro la povertà, alle questioni ambientali. Anzi, visto che questi sono i temi del G8, perché si vuole creare contrapposizione con il movimento di contestazione? Si può trovare benissimo la via del dialogo. Umberto Vattani, segretario generale della Farnesina e supervisore dell'organizzazione del vertice, incontra gli enti locali e il cardinale arcivescovo Tettamanzi, dà patenti di gradissimo impegno e di ottima riuscita a chiunque a Genova abbia lavorato, garantisce che non ci sono ritardi e che i lavori vanno avanti a pieno ritmo; e soprattutto, segnala che Berlusconi darà comunque una sua impronta al vertice, cui si dà la massima importanza per la figura internazionale dell'Italia, il che dovrebbe favorire anche il dialogo con le organizzazioni non governative; e rimanda al governo prossimo venturo, nella pienezza dei poteri, le decisioni definitive, ad esempio sulla concessione degli spazi.
«Molte organizzazioni non governative - spiega nell'ufficio del presidente della Regione Sandro Biasotti, al termine dell'incontro - pongono problemi che non sono dissimili da quelli che discuterà il vertice dei G8. E noi crediamo ci sia un interesse vero da parte di queste Ong a conoscere gli orientamenti che il Governo italiano farà valere nel dibattito con gli altri partecipanti. La contestazione ha un senso se c'è antinomia, contraddizione tra quello che viene discusso nel G8 e quelli che sono gli orientamenti dell'opinione pubblica. Con tutta probabilità si riuscirà a dimostrare che non c'è contraddizione su questi problemi che richiedono una forte collaborazione internazionale». E ammette che anche il mondo cattolico profondamente coinvolto nella riflessione sulla globalizzazione, come gli ha ricordato anche Tettamanzi.
Di più, anche se sollecitato a vario titolo, Vattani non aggiunge. E la sicurezza? E la possibilità di manifestare? Ci penserà il Viminale a decidere «sulla base di opportune informazioni». «A Nizza - ha aggiunto - c'è stata una grande collaborazione e coordinamento delle forze dell'ordine e il vertice s'è svolto normalmente». «Noi - ha aggiunto_ dobbiamo fare in modo che chiunque vuole manifestare possa farlo, purchè in maniera civile. Nel contempo, abbiamo il dovere di tutelare l'incolumità dei cittadini».
Spazi di manifestazione che invece suscitano il dubbio di Biasotti, che ancora ieri mattina ha espresso la sua contrarietà ad ospitare i contestatori. Diversa la valutazione del sindaco Beppe Perìcu: «Concordo sull'atteggiamento di Vattani di far sì che sia soprattutto un'occasione di lavoro e di incontro politico commenta - Il G8 dovrà essere visto non sotto il profilo mondano, ma operativo: se andiamo a vedere, corrisponde di più al carattere dei genovesi. Penso che siano passati i vertici, come a Napoli e Colonia, in cui non mancava la mondanità: noi stiamo preparando una città che da Pegli a Nervi è disponibile ad accogliere gli ospiti, se le esigenze di lavoro e di sicurezza restringono tutto ad un'area limitata, ne prendiamo atto, e per la città c'è comunque il massimo impegno». «Abbiamo confermato l'esigenza di avere un atteggiamento unitario, ma anche di predisporre il più possibile quello che la città può dare a chi vorrà eventualmente venire - dice dal canto suo Marta Vincenzi, presidente della Provincia - Abbiamo comunque chiarito che ogni decisione sulle manifestazioni andrà presa con il prefetto e il nuovo governo». Nel corso del colloquio si è parlato anche dell'importanza di gruppi e associazioni, di quello che tanti soggetti diversi potrebbero dare all'organizzazione del vertice; anche di questo Vattani ha preso nota. E anche di questo parlerà a Berlusconi, nei prossimi giorni. Il presidente in pectore ha intanto espresso preoccupazione per il G8 di Genova, per i 241 varchi da controllare da cui si può accedere alla zona rossa. Le tensioni, almeno a parole, continuano.