G8, Amato: "Tutto pronto ma temo guai"

Il Nuovo 5 giugno 2001

Il premier uscente sul vertice G8: "Il piano sicurezza è robusto, ma non posso escludere situazioni difficili". E Berlusconi: "Sono molto preoccupato"

A SCUOLA DI GUERRIGLIA ANTI-GLOBALIZZAZIONE


ROMA - "Mi sto occupando di politica internazionale e sono molto preoccupato per il G8". Silvio Berlusconi confessa ai cronisti i propri timori per l'appuntamento dei grandi della terra, a Genova, a fine luglio, che promette di attirare le manifestazioni del popolo di Seattle. Parole che trovano la puntuale risposta del premier Amato: "Non facciamo scaricabarile sugli eventuali problemi che si verificheranno" intima il presidente del Consiglio.

Di fatto, il G8, diventa scontro sociale e politico insieme. Luogo di timori per l'ordine pubblico e pretesto per rinfacciarsi strumentalizzazioni e inattivismo. Aveva cominciato il deputato polista Franco Frattini questa mattina ad accusare Amato di aver boicottato l'organizzazione della sicurezza del summit di Genova per tirare uno sgambetto al futuro governo. Per Frattini Amato non avrebbe mai incontrato le Organizzazioni non governative che minacciano cortei e disordini. Il premier se la ride: "Frattini è un caro ragazzo, ma dire una cosa del genere è come dire che non sono sposato".

Di fatto, spiega Amato, per il G8 di Genova c'é un piano di sicurezza molto "robusto" ma non si possono escludere "situazioni difficili". "Il lavoro che é stato fatto è molto serio - continua -  il piano per la sicurezza predisposto è un piano molto robusto che sembra in grado di fronteggiare situazioni difficili. Ci auguriamo che le situazioni difficili non ci siano, ma non si può escludere che ci siano" perché il G8 è una vetrina importantissima di politica internazionale e "può concentrare tensioni".

Amato ha affermato che sono in corso trattative tra i responsabili della sicurezza e le Ong per definire gli spazi di  "manifestazione e discussione". Ma quelli chiesti inizialmente  "non erano adatti alla non infiltrazione" da parte di  manifestanti che "sono a Genova per motivi diversi da quelli delle Ong". Si sta dunque trattando e "gli organi di sicurezza sono ottimisti, ma occorre il tempo che occorrerà. Se decidessimo oggi gli spazi faremmo un pessimo servizio al governo Berlusconi".

E al Cavaliere nei loro incontri sul G8 Amato avrebbe dato un altro consiglio: "Guarda Silvio, è bene che a Genova le strade e le piazze siano occupate da organizzazioni pacifiche. Lui non ha mai detto il contrario".

Di fatto invece, il leader di Forza Italia ha rincarato la dose in serata, chiarendo di essere "preoccupato per gli oltre 241 varchi da coprire".

Amato però, non ci sta a farsi addossare le responsabilità di eventuali disastri, e chiarisce:"Potranno capitare problemi, ma si guardino bene dal scaricarli su di me. Io non penserò di scaricarli su di loro".

Il premier ha comunque incontrato le Organizzazioni non governative anche questa mattina. Queste ultime gli hanno consegnato un potocollo di 40 suggerimenti, raccomandazioni e altro ancora per gestire in modo pacifico la protesta.

Nel frattempo il "Genoa Social Forum" l'organizzazione che riunisce ben 522 reti di antiglobalizzatori oltre a organizzazioni non governative di varia natura, partiti, e sindacati politici, torna a lanciare messaggi distensivi, ribadendo il carattere "pacifico e non violento" delle previste manifestazioni. "Molto si è discusso in questi giorni di violenza - spiegano - ma noi riteniamo che i riflettori debbano essere puntati soprattutto sulla violenza che il sistema politico neo-liberista produce soprattutto su gran parte del pianeta.  Abbiamo discusso ampiamente delle scelte da compiere, e solennemente dichiariamo: noi scegliamo di agire nel pieno rispetto della città, di non compiere attacchi contro alcuna persona, anche se in divisa". Una promessa, insomma, che dovrà servire a calmare le acque.

Tra le azioni che verranno promosse in quei giorni figurano la
realizzazione di un Public Forum dal 15 al 22 luglio, il corteo
internazionale dei migranti del 19 luglio, l'isolamento della zona
rossa del 20 di luglio. Quest'ultima ''sarà un'iniziativa comune che si svolgerà -spiegano al Genoa Social Forum- attraverso azioni molteplici e diverse, con la contestazione e la disobbedienza, con l'accerchiamento dei corpi e delle parole, con la disobbedienza al divieto di accesso alla zona rossa''.

E' in programma anche il grande corteo di massa del 21 luglio, mentre viene definito ''indecente che le autorità locali abbiano competenti abbiano concesso spazi per le iniziative del tutto provocatorie di Forza Nuova fissate a Genova per il 30 giugno,
giornata storica dell'antifascismo genovese italiano''.