Corriere della sera 3 luglio 2001
LINVENTIVA
DEI NEGOZIANTI
E la paura del vertice
diventa un affare «Trasformo vetrine in finte sedi Wwf»
- DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - La paura serve anche a fare soldi. Basta leggere i volantini e le pubblicità
che si vedono in questi giorni a Genova, e si capisce. Cè chi invita il cittadino
alla ribellione («Hai paura del G8? Difendi le tue insegne»); chi si affida alla rima
baciata per allontanarlo da casa («G8, Genova blindata? Con noi vacanza assicurata»).
Per convincere gli abitanti a lasciare le loro abitazioni per luoghi più sicuri, previo
acquisto di attrezzature da campeggio, un negozio di sport ha coniato un «G8, città mia
non ti conosco... il G8 con le nostre offerte lo eviti». AllAscom (Associazione
commercianti) commentano le pubblicità che fanno il solletico alle fobie dei genovesi con
un classico «la necessità aguzza lingegno». Alla Confesercenti invece fanno
professione di sfrenato ottimismo: «Almeno qualcuno di noi si salva».
Dunque cè una economia alternativa al vertice, che ha trasformato lemergenza
in un affare. E va in completa controtendenza al resto della città. Negozi e aziende
chiuderanno per una settimana, e già adesso cominciano a fare conti in rosso, si
lamentano per la perdita di clienti. Gli «altri», invece, ringraziano giornali e
televisioni, dimostranti ringhiosi e poliziotti armati, e si lamentano per i troppi
clienti.
«Abbiamo fatto 50 preventivi in sole due settimane, non riusciamo a stare dietro agli
ordini». Quelli della Digital line, azienda specializzata nella stampa digitale, hanno
avuto lidea per primi. Pannelli di plastica per nascondere le vetrine e le insegne
dei negozi che rischiano con il passaggio dei dimostranti. Il messaggio è stato chiaro.
Mille volantini distribuiti nei negozi. Il segnale del divieto stradale con dentro una
vetrina spaccata, la scritta «Per fare in modo che non succeda». Dopo cinque giorni,
avevano dieci ordini e cinquecento metri quadri di vetrine da ricoprire. Hanno risposto
soprattutto multinazionali, agenzie di lavoro interinale, negozi di marchi internazionali.
Dice Erika, dellufficio commerciale: «Visto che a causa del G8 saremmo rimasti
senza lavoro per una settimana, abbiamo pensato di guadagnare qualcosa con il vertice».
«Possiamo decorarli con colori e disegni a scelta, ma lesigenza primaria è lanonimato».
Il pannello è fatto con diversi strati di simil legno, che dovrebbero assorbire la botta
delleventuale sanpietrino, distribuendolo sullintera superficie.
Ma la concorrenza è forte, e le idee non mancano. Alla «Palumbo» (sono quelli del
«difendi le tue insegne») giurano di poter trasformare una pellicceria in una (finta)
sede del Wwf nel giro di mezza giornata. «In pratica, falsifichiamo. Ci occupiamo delle
insegne luminose - dice Ilaria Turrini -. Usiamo il plexiglas e speciali tubi di vetro
colorato per "truccarle"». Lofferta comprende anche una soluzione più
drastica, la rimozione totale. «Finora, è quella che tira di più», dicono un po
delusi. Anche la «Brico», uno dei più grandi centri di falegnameria della città, offre
due possibilità al cliente che vuole proteggere le sue vetrine. «Per chi è spaventato
dalle molotov consigliamo un bel pannello in truciolare ignifugo, resistente alla fiamma -
spiega la proprietaria Antonella Benvenuti -. Certo che però contro una mazzata o una
pietra il truciolare può fare ben poco. Lalternativa è un pannello multistrati:
teme la fiamma ma è duro come il metallo, impossibile arrivare alla vetrina. Ovviamente,
noi consigliamo di adottare entrambe le soluzioni».
I toni forti e le paure che il G8 porta con sé hanno fatto sorridere anche i titolari
delle agenzie di viaggio, che fanno a gara nel proporre vacanze scontate nei giorni del
vertice. Se la «Pesci turismo» si offre con un sobrio «Fuga dal G8», la «Equipage»
è responsabile dellequazione a mezzo stampa «Genova blindata, vacanza
assicurata». La campagna pubblicitaria è partita appena dopo la fine del Vertice e degli
scontri di Göteborg: «Pura coincidenza - dice la contitolare Lucia Costa -. Ma più le
notizie sono allarmanti, più la gente decide di scappare dalla città». Dal 18 al 22
luglio per i genovesi sarà possibile fuggire a prezzi modici dalle Tute bianche e
rifugiarsi - a scelta - in Abruzzo, Svizzera, Tirolo, nei castelli della Loira, sul Nilo o
alle Canarie. «Sta andando molto bene - dicono ovunque -, per questo periodo cè
uno "strano" boom di richieste».
E per chi non vuole abbandonare del tutto Genova ma non si sente tranquillo a casa sua,
nessun problema. Cè un intraprendente albergatore dalle parti di Pegli. Assicura un
«G8 in città, ma al sicuro», duecentocinquantamila lire per cinque giorni, prima
colazione inclusa.
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Marco
Imarisio |
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