La Repubblica 6 luglio 2001 L'ira delle tute bianche "Il governo ci provoca" il vertice di genova FRANCESCO MALGAROLI ROMA - Si apre un nuovo fronte tra Governo e Genoa Social Forum e le settimane di dialogo alla ricerca di una intesa in vista del vertice del G8 rischiano di andare in fumo. Oggetto delle polemiche le perquisizioni e i fermi effettuati mercoledì dalla polizia a Genova che hanno provocato uno scambio di accuse tra il portavoce del Gsf e il ministro Franco Frattini. Ma hanno determinato anche la formazione di una squadra di avvocati da mettere a disposizione dei manifestanti, come ha annunciato ieri nel proprio atto di nascita l'Osservatorio istituzionale sul G8. Vogliono far crescere la tensione, quella di mercoledì è stata una «provocazione ingiustificata» dice Vittorio Agnoletto. Che poi ha rincarato: «Ho l'impressione che una parte del Governo e dei servizi segreti stiano solo cercando di creare incidenti». Parole che mandano su tutte le furie Frattini, il ministro per la Funzione pubblica. «I servizi di informazione e sicurezza sono istituzioni democratiche, non certo fomentatori di incidenti e provocazioni come afferma il signor Agnoletto». E' solo l'inizio. Il portavoce del Gsf accusa: «So per certo che all'interno del Governo e dei servizi vi sono scontri durissimi su quale comportamento tenere nei nostri confronti». Difende il lavoro delle talpe il ministro: per dialogare con il movimento bisogna sapere che con chi si ha a che fare, «non si può prescindere dalla conoscenza di informazioni e dati che permettano di distinguere tra i soggetti e i movimenti contrari al G8». In questo clima teso non vuole entrare la polizia, che - dicono fonti interne - è «serena» in vista dell'appuntamento di fine mese. A Genova per altro è in atto, spiegava ieri una nota della Questura, una «attività di prevenzione straordinaria», e proprio in questo ambito cinque persone sono fermate al casello autostradale di Genova Voltri e sono poi state denunciate: sulla loro macchina sono state trovate 7 maschere antigas, un manico di piccone, un coltello, un tubo di pvc lungo un metro, materiale che, dice la Questura «è solitamente usato per attuare iniziative violente nelle pubbliche manifestazioni». Le cinque denunce seguono il fermo di Pulika Calzini, collaboratore del manifesto e del settimanale Carta, che ha raccontato ieri di essere stato trattenuto dalla polizia genovese per quattro ore senza spiegazione e ha anche aggiunto che al momento del rilascio gli è stato fatto capire che se gli agenti «non si fossero comportati in questo modo avrebbero avuto dei problemi». Ma mercoledì era stata perquisita anche la casa nel capoluogo genovese dove è ospite Luca Casarini, portavoce delle Tute bianche. L'allarme contro «azioni utili solo per far crescere la tensione» è stato dato anche nella prima riunione dell'Osservatorio istituzionale sul G8 nato ieri a Roma con l'adesione di 68 parlamentari dell'opposizione, ma l'impegno dichiarato è di coinvolgere anche rappresentanti della maggioranza. La struttura, ha spiegato il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, ha come obiettivo di «vigilare affinché non vengano commessi abusi o violazioni dei diritti». L'Osservatorio si propone di continuare la propria attività anche dopo il vertice. Obiettivo immediato è assicurare «l'apertura delle frontiere e l'effettivo diritto a manifestare a Genova». E un altro osservatorio internazionale sarà istituito dalle Tute bianche, perché «Genova sta vivendo una situazione da stato di emergenza e per questo bisogna vigilare». Della struttura dovrebbero far parte giuristi, parlamentari e operatori della comunicazione. |