Corriere della sera 10 luglio 2001
G8, allarme per duemila irriducibili pronti a tutto

ROMA - Saranno almeno duemila i contestatori dell’ala dura del G8. «Cani sciolti» che arrivano dall’Italia e dall’estero, decisi a entrare nella zona rossa forzando i blocchi delle forze dell’ordine. Il dato emerge dal monitoraggio che le questure e gli uffici di prevenzione del Viminale stanno effettuando per disegnare la mappa degli antiglobalizzazione. Controlli sui giovani dei centri sociali, ma soprattutto su quell’area di autonomi e anarchici che rappresentano il vero pericolo per il vertice dei Grandi in programma a Genova dal 20 luglio. Mentre l’apparato di sicurezza mette a punto gli ultimi aggiustamenti al piano per blindare la città, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria rende ufficiale il programma che riguarda le carceri: «sfollamenti» a Marassi e trasferimenti nei penitenziari di tutta Italia.

I DURI - Sono due le fasce a rischio, secondo le analisi della polizia di prevenzione. Quella blu che comprende l’ala più estrema dei centri sociali e quella nera nella quale sono stati inseriti autonomi e anarchici. In tutto dovrebbero essere circa 900 persone che rifiutano qualsiasi tipo di dialogo e respingono la trattativa condotta con il governo dal Genoa Social Forum. A loro si aggiungeranno i gruppi più estremisti di Grecia, Spagna, Inghilterra e Germania. Tra italiani e stranieri gli ultimi dati parlano di almeno 2.000 persone pronte a tutto pur di rendere pubblico il loro dissenso contro la globalizzazione. Saranno sparse per il territorio e senza alcun programma ufficiale definito. Per contrastarli i nuclei speciali di polizia e carabinieri continuano gli addestramenti nel centro di Ponte Galeria e Roma, simulando scontri e operazioni di sfondamento con i cassonetti e le barriere formate dai pneumatici.


LE CARCERI - Dal carcere di Marassi sono stati trasferiti un centinaio di detenuti che secondo le «indagini» del ministero potevano provocare problemi all’interno dell’Istituto durante i giorni del G8. Per tutta la durata del vertice il penitenziario genovese non accoglierà nuovi «ospiti». Gli eventuali arrestati saranno portati in altre carceri della regione, del Piemonte e della Lombardia, in particolare Alessandria e Pavia. In questo modo il Dap ha reso disponibili circa 500 posti, ma in caso di emergenza c’è a disposizione il nuovo istituto di Bollate a Milano, attualmente vuoto e che può contenere fino a 1.600 detenuti. Per i giorni «caldi» gli agenti penitenziari saranno in turno per dodici ore, mentre per la convalida dei fermi l’ufficio Gip del tribunale di Genova si trasferirà presso il carcere di Alessandria dove lavorerà un pool di quattro magistrati. Prima dei trasferimenti in cella, le persone fermate da polizia e carabinieri saranno portate in due centri allestiti a San Giuliano e a Bolzaneto. Il progetto è costato complessivamente nove miliardi.


LE FRONTIERE - Rafforzamento dei dispositivi di controllo alla frontiera di Ventimiglia e potenziamento dei presidi ai confini con l’Austria e la Slovenia. In attesa della decisione sulla sospensione del trattato di Schengen, il Viminale decide di intensificare la sorveglianza ai valichi. Il ripristino delle verifiche sui documenti per chi entra in Italia dovrebbe essere varato alla fine della settimana, dopo la riunione dei ministri dell’Interno dell’Unione Europea. Per sabato è già stata convocata una manifestazione di alcuni centri sociali italiani e francesi che chiedono la libera circolazione. Per quel che riguarda l’accoglienza dei manifestanti è in dubbio la concessione di Villa Gentile perché troppo vicina alla caserma Ilardi.


GLI OSPEDALI - Oltre al piano sanitario straordinario messo a punto dalla Regione Liguria, sono state decise ulteriori misure per garantire il soccorso ad eventuali feriti. A Bordighera è stata evacuata un’ala dell’ospedale mentre la Asl 1 di Imperia ha diramato una circolare disponendo lo stato di preallerta delle strutture pubbliche di Imperia e Sanremo oltre al presidio di Costa Rainera. È stata anche anticipata l’attivazione del servizio automedicale: autovetture con medico e infermieri professionali a bordo, già utilizzate in caso di incidenti stradali o situazioni di emergenza.
Fiorenza Sarzanini