Corriere della sera 23 giugno 2001
G8,
ispezione di Berlusconi a Genova
Il premier vuole
verificare i lavori. Le tute bianche: possiamo sfondare e arrivare alla zona rossa
- ROMA - Il presidente del Consiglio vuole verificare di persona lo stato di avanzamento
dei «lavori in corso» per il G8 del 20-22 luglio. Berlusconi «farà probabilmente un
sopralluogo a Genova, anche se non è ancora stato deciso quando», ha annunciato il
sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, al termine del consiglio dei ministri.
Prima della missione di controllo nel capoluogo ligure bisognerà probabilmente attendere
l’incontro a tre - Berlusconi, Ruggiero, Scajola - che avrebbe dovuto tenersi a
Palazzo Chigi nella giornata di ieri e che invece è stato rinviato a causa degli impegni
internazionali del ministro degli Esteri. Su proposta del ministro dell’Interno, il
governo ha comunque nominato il prefetto Ansoino Andreassi, attuale vicecapo della polizia
ed ex numero uno dell’antiterrorismo, ai vertici della missione per l’organizzazione
del G8. E sempre ieri, il Qurinale ha annunciato che al termine del G8 il presidente Usa,
George W.Bush, sarà a Roma per una visita ufficiale (22-24 luglio): incontrerà il Papa,
Ciampi e Berlusconi.
DIALOGO DIFFICILE - Secondo un’indagine della Swg, l’84 per cento degli italiani
è favorevole alla linea del dialogo con il «popolo di Seattle». Ma la trattativa sugli
spazi da concedere a Genova è ancora tutta da giocare: «Le cose non sono facili», ha
riconosciuto il ministro degli Esteri Ruggiero. Il «Genoa social forum», che rappresenta
oltre 600 organizzazioni non governative, è dunque in attesa di una convocazione
ufficiale a Roma per verificare con i ministri degli Esteri e dell’Interno quali
possono essere le iniziative del governo (oltre ai tre miliardi già stanziati per i
servizi) per garantire gli spazi per manifestare contro il G8. L’incontro sarebbe
già stato fissato per il giovedì 28 ma, nonostante le ripetute aperture di Ruggiero, c’è
l’incognita delle «tute bianche»: «In realtà c’è poco da discutere e
domenica, alla nostra assemblea nazionale di Genova, decideremo se partecipare a questi
incontri», annuncia il portavoce Matteo Jade. Che aggiunge: «In queste ore, al centro
sociale "Terra di nessuno", stiamo aprendo la nostra officina per costruire le
armi da utilizzare per raggiungere la zona rossa...».
LE RICHIESTE - Il governo ha annunciato che autorizzerà le manifestazioni solo nella zona
del Levante, ben lontano dalla sede del vertice. Ma il «Genoa Social Forum», che prevede
per il corteo del 21 luglio l’arrivo di 100 mila manifestanti, non intende fare passi
indietro rispetto al programma presentato al prefetto di Genova: «Chiediamo una
Cittadella come area per lo svolgimento di un Public forum, concerti, ristoro...». Il Gsf
sostiene che fin dal primo luglio arriveranno a Genova 6-8 mila «quadri» che «dovranno
essere ospitati in aree campeggio». Mentre per tutti gli altri, che si faranno vedere a
partire dal 14, servono «spazi al chiuso, scuole e magazzini collocati vicino alla
Cittadella». Per ora il Viminale non si è pronuciato ma si è capito che si vuole
evitare l’allestimento di un «polo»per i dibattiti di queste dimensioni.
I MEDIATORI - C’è dunque bisogno di una mediazione, o di una figura che sappia
almeno svolgere il ruolo di messaggero tra il governo e i manifestanti. Gustavo Selva (An)
ha chiesto a verdi, Rifondazione e Comunisti italiani «di collaborare per impedire che
vengano violate le zone del centro storico di cui verrà disposta la chiusura». E le
risposte, negative, non si sono fatte attendere: «Non saremo i gendarmi del popolo
antiglobalizzazione», ha replicato il verde Paolo Cento. Anche Fausto Bertinotti non ci
sta a fare il tutore: «Non c’è nessuna possibilità di mediazione, a chiunque sia
affidata». All’interno della maggioranza le preoccupazioni non sono poche. Il
presidente della Camera, Pierferdinando Casini, non esclude un’iniziativa
parlamentare sui temi trattati dal G8: «Siamo preoccupati perché i rischi ci sono, siamo
tuttavia per il dialogo...». Anche il vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini dice
di non esser tranquillo: «Non essere preoccupati per quanto potrebbe avvenire a Genova
significherebbe essere incoscienti. Tuttavia sono convinto che che le forze di polizia
saranno in grado di garantitre il regolare svolgimento del G8».
|
Dino
Martirano |
|
|