Grillo: "Pena di morte per le aziende"

"Le società che fanno danni devono pagare". Il comico genovese torna a parlare di consumo intelligente: sul banco degli imputati "il Dorian Gray dell'imprenditoria" (Berlusconi) ma anche la sinistra e il G8.

di Sofia Basso

MILANO - "Propongo la pena di morte per le persone giuridiche". La sua ultima provocazione, Beppe Grillo la lancia in occasione della presentazione di uno dei libri cult del movimento di Seattle: No Logo di Naomi Klein.  "Basta con queste società a responsabilità limitata - dice il comico genovese - quando le aziende causano danni vanno processate e smembrate. Bisogna che gli uomini d'affari paghino con il loro patrimonio personale". Insomma, per Grillo è inammissibile che un'azienda uccida i suoi lavoratori con l'amianto e quando emergono le sue colpe si limiti a dire che le dispiace. "Il buco d'ozono - protesta indignato - non l'ho fatto io con la bomboletta per la lacca dei capelli, ma tre multinazionali: la Ici, la Dupont e la Montedison".

Torna su uno dei suoi temi preferiti, Grillo, che ha passato anni presentandosi sui palcoscenici con spazzolini o formaggini in mano: quello del consumo intelligente e della difesa da un marketing sempre più aggressivo. E il libro della giornalista canadese è proprio un tentativo di radiografare questa tendenza invasiva del marchio nella vita di tutti. "Un tempo la pubblicità offriva un prodotto che poteva amalgamarsi con il tuo stile di vita - denuncia la Klein - adesso vuole costruirlo quello stile, trasformando tutti in Barbie nella casetta rosa". Il comico non propone il boicottaggio individuale, perché sarebbe "una vita infame, con tutti quei prodotti che non andrebbero comprati". Propone campagne orchestrate di consumo intelligente: "Perché quando la gente in massa non compra allora sì che fa paura alle multinazionali. Ogni volta che uno esce a far la spesa, è come se votasse".

Primo imputato è Silvio Berlusconi, il "Dorian Gray dell'imprenditoria", anzi "il suo contrario, dato che lui sui manifesti ringiovanisce". L'uomo che gli ha mandato a casa un libro con "le sue foto alle Bahamas mentre rilegge i classici" senza chiedergli se lo voleva ricevere. E mentre canticchia con faccine melense l'inno di Forza Italia, Grillo "svela" l'identità del vero filosofo del partito azzurro: un pubblicitario della Rinascente che in un libro spiegherebbe che lo Stato va gestito come un'azienda: "Se uno non paga le tasse non bisogna mandarlo in prigione ma fare degli spot per convincerlo! Pare un libro ironico ma è serissimo".Non risparmia bordate neppure alla sinistra che si è aperta "a tutto, anche al mercato" divenendo così un "ibrido". "Quando Baffetto Inesistente è andato a Palazzo Chigi si è subito preoccupato di assicurare la Borsa che poteva stare tranquilla, che poteva aprire anche al mattino presto!". Invece di fare "scioperi dell'Ottocento, la sinistra dovrebbe dire alla gente cosa comprare e cosa no".

Prima di lasciare la sala della libreria Fnac di Milano, Grillo ha commentato anche il prossimo G8 di Genova, che presto sarà assediata da 12 mila poliziotti "pronti a picchiare chiunque si presenti un po' spettinato". "Mia madre non va più a fare la spesa se non è scortata da un Marines". Insomma, l'immagine di una Genova paralizzata che, non sapendo cosa fare, fa tutto tre volte ("hanno anche tolto l'asfalto per metterci i sampietrini, così gli autonomi avranno qualcosa da tirare") lo intristisce. E perché tutta questa agitazione? "Per il Geriatric Eight, otto extracomunitari che non contano più niente perché tutto è ormai deciso dalle multinazionali". L'invito di Grillo è che il G8 lo si faccia in acque extraterritoriali per non dare fastidio a nessuno. E alla gente suggerisce di andare al mare lasciandoli soli. Lui, almeno, farà così.

"No Logo. Economia Globale e Nuova Contestazione"
Naomi Klein
Baldini & Castoldi