Corriere della sera 25 giugno 2001
Niente
accordo tra De Gennaro e i contestatori
Genova, i manifestanti:
serve un interlocutore politico. Il capo della polizia: riunione costruttiva
- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
GENOVA - «Non ci sono le condizioni per andare avanti, il dialogo è sospeso. Prendiamo
atto, però, della disponibilità del capo della Polizia a valutare le nostre richieste».
Politico consumato, Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum; maestro di
equilibrismo verbale. Eppure, il tono della voce, locchio furente appena schermato
dagli occhialini, alcune espressioni esplicite («è gravissimo che, a un mese dal
Vertice, il governo non abbia preso alcuna decisione»), tradiscono la sostanza delle
cose: il popolo di Seattle ha rotto (momentaneamente?) con le istituzioni. E questa
la conclusione dellincontro avvenuto ieri pomeriggio nel palazzo della Questura di
Genova: due ore e mezzo di faccia a faccia tra Gianni De Gennaro e Agnoletto, assistito da
altri tredici della Rete contro il G8.
Tra questi, Chiara Cassurino, pasionaria delle Tute Bianche, che, senza troppa
convinzione, avevano accettato di parlare con il «nemico».
«Qual è la vera ragione - si chiedevano, infatti, perplessi - per cui il signor
Berlusconi, capo del governo, demanda al comandante in capo del suo esercito lincontro
con la società civile? E, forse, come per i G8 che parlano di pace e in realtà
scatenano le guerre?». Sicché, a fine giornata, la fumata nera non li sorprende più di
tanto. Il capo della Polizia, invece, nella dichiarazione ufficiale ai media, sintetizza:
«E stato un colloquio assolutamente costruttivo». Spiega che «una serie di
risposte sono state già fornite, altre sono necessariamente rinviate». Precisa: «Non
era un tavolo di trattativa, ma un incontro tecnico». Ciò significa che i nodi di fondo
saranno sciolti dal ministro dellInterno, Claudio Scajola. «Con il Viminale cè
stato un contatto; credo ci vedremo nei prossimi giorni», dice il portavoce dei
contestatori.
Quasi un minuetto, tra le parti. In realtà, si profila un duro braccio di ferro. Al
dunque, il Genoa Social Forum chiede labolizione della zona gialla (ampio «cordone
sanitario», dove si può transitare ma non manifestare, limitrofo allarea
proibita); la certezza che le frontiere siano aperte, così da permettere laccesso
in Italia dei manifestanti stranieri; lagibilità delle stazioni ferroviarie;
infine, una dignitosa accoglienza. Le richieste saranno esaudite? Solo in parte, cè
da scommetterlo. Lo stesso Di Gennaro, riferendo ai cronisti i contenuti dellincontro
tecnico, pone laccento sul diritto alla sicurezza di tutti: dei cittadini di Genova,
dei manifestanti, del Vertice e delle delegazioni straniere ospiti. Di più: dal suo
entourage, filtrano indiscrezioni che già danno lidea di quale sarà la linea del
Viminale: i collegamenti stradali e ferroviari non verranno interrotti (ergo, a Genova si
potrà arrivare) ma il Trattato di Schengen, che assicura a cittadini e merci la libera
circolazione, verrà interpretato nei termini più restrittivi: in altre parole, vi sarà
un controllo di documenti e gli indesiderati saranno rispediti a casa. Spazi di
accoglienza: su questo tema, oggi è previsto un incontro operativo tra il capo della
Polizia, il sindaco di Genova, e il presidente della Provincia. Anche il Genoa Social
Forum stamattina si riunisce in seduta plenaria: assemblea nazionale dei leader degli anti
G8. Ed è in questa sede che le dichiarazioni diplomatiche di Vittorio Agnoletto
prenderanno forma di documento ufficiale; da qui, insomma, si riparte per leventuale
ripresa del dialogo con le istituzioni.
Il dibattito politico interno al popolo di Seattle (730 associazioni mondiali si
riconoscono nel Gsf), non ferma la macchina organizzativa e logistica della contestazione.
Ieri, mentre in Questura si parlamentava, hanno tenuto la scena i pacifisti gandhiani. Con
unesercitazione pratica di azione diretta non violenta, in piazza San Lorenzo. Sotto
gli occhi meravigliati dei genovesi: finte botte e manganellate da finti poliziotti (cioè
gli stessi attori-contestatori), manifestanti inermi che gridavano slogan contro la
violenza... Teatro anti-G8, sotto il cielo azzurro.
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Marisa
Fumagalli |
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