Manifesto 22 giugno 2001

Manu Chao
"No me gustas il g8", parole senza sconti prima del concerto
LUCA FAZIO - MILANO

Mica è uno che dice fuck off ai giornalisti, Manu Chao. Eppure è stufo marcio, e si vede. Mancano poche ore al concerto dell'anno - ieri sera il tam tam dava piazza Duomo sold out - quando si sottopone alla conferenza stampa di rito (incassa Virgin, il nuovo disco è primo in classifica in tutta Europa). Deve essersi rivisto sul Corriere della Sera, vivisezionato come un quarto di bue ad uso e consumo del cosiddetto, scusate la parola, "popolo di Seattle". Ieri poi, a fare il paio con gli osanna della stampa, ci si è messo pure quella volpe del ministro degli esteri, Renato Ruggiero, tutto moine per arruffianarsi il "menestrello" anti-G8. "Il cantante francese - fiuta la preda il ministro - può diventare via di dialogo tra governanti e popolo di Seattle. E' una cosa importante perché non riusciamo a capire i giovani e il loro linguaggio: e la musica ci può senz'altro aiutare". E ci mancava solo questa dei giovani, a Manu Chao, che ieri ha compiuto quarant'anni...Che ne dici del ministro?

No comment.

Ma come, l'ambasciatore del popolo di Sea...

Sono solo ambasciatore di me stesso, e poi a Seattle non ci sono neanche stato. Popolo di Seattle non significa proprio nulla. Io andrò a Genova come un cittadino qualsiasi. E poi, se i governi vogliono veramente aprire un dialogo con qualcuno, perché non lo fanno con la gente che sta organizzando le manifestazioni? Certo, so bene che a Genova ci saranno problemi, e la colpa sarà dei provocatori.

Chi sono i provocatori?

Mah, i provocatori sono nel governo. Quelli che stanno organizzando il G8 sono i primi a volere che a Genova non ci sia un giornata pacifica. E poi, perché mi state affibbiando questa etichetta di pacifista? Io non sono né pacifista né violento, diciamo che mi piace stare nel mezzo...Io manifesterò in maniera pacifica, anche perché so che se Genova diventerà una battaglia sarà una cosa buona solo per il governo, e poi le televisioni diranno che questo è un movimento violento. E' evidente che ci saranno delle provocazioni da parte della polizia. E' sempre andata così.

Come vivi la tua condizione di artista impegnato?

Vivo alla giornata. Devo solo stare molto attento a quello che dico, basta poco per mettere in giro voci infondate. A volte annunciano la mia presenza da qualche parte, e io non lo vengo nemmeno a sapere.

Non ti crea problemi essere ospite del comune di Milano?

Ci ho pensato. E' un chiaro tentativo di recuperacion, comunque ho valutato gli aspetti positivi: spazio aperto, bel posto, concerto gratis.

Cosa pensi della musica gratis su internet?

E' una buona cosa. Per me non è un problema, magari lo è per qualche artista meno conosciuto.

Non ti ha stufato il tormentone "Me gustas tu" (il brano più trasmesso del suo ultimo disco, ndr)?

Ma io quella canzone non la suono mai...per lo show non funziona, suonerò solo una o due canzoni del nuovo disco.

Qualcuno dice che il tuo disco è uguale al precedente.

E' vero. Ha ragione.

Come mai?

E' uscito così. Comunque per me la cosa interessante è che sia primo in classifica senza nessuna particolare campagna televisiva.

Progetti per il futuro?

Non so. Faccio una cosa alla volta. Adesso sono totalmente preso dalla tourné. Ma il primo ottobre questa banda si scioglierà, siamo d'accordo così: dopo qualche mese ci sciogliamo sempre. Evitiamo la routine. Da quel momento in poi sono libero da compromessi...

Ieri sera, davanti a decine di migliaia di persone, Manu Chao ha passato il microfono ai suoi amici milanesi. Ovvero le tute bianche, i nomadi di via Barzaghi e il Coordinamento milanese contro il G8 per Genova città aperta.