Manifesto 7 luglio 2001 Genova
non vuole Ulivi
Dopo il voto bi-partisan sul G8 il Gsf rifiuta
di incontrare Rutelli e Folena
La rottura Vittorio Agnoletto: "Il Genoa Social Forum non ritiene né utili né più
opportuni gli incontri che erano stati chiesti dall'Ulivo e dai Ds" ANDREA COLOMBO
Consumata alla camera mecoledì scorso, in seguito alle astensioni
incrociate sul G8, la rottura tra il Genoa Social Forum e il centrosinistra è stata
ratificata ieri. "Il Gsf - dichiara il portavoce Vittorio Agnoletto - non ritiene né
utili né più opportuni gli incontri che erano stati richiesti da Rutelli a nome
dell'Ulivo e da Folena a nome dei Ds". Agnoletto ribadisce invece la disponibilità a
incontrare una rappresentanza degli 80 parlamentari che hanno votato contro la mozione
della maggioranza sul G8.
L'incontro è già stato chiesto, attraverso la mediazione del presidente dell'Arci Tom
Benettollo, da Fulvia Bandoli, della sinistra diessina, a nome di un gruppo di
parlamentari contrari all'astensione sulla mozione della destra. "Io - dichiara la
Bandoli - ho rifiutato l'astensione in modo molto cosciente. Già in Direzione, quando
avevo visto la bozza di mozione sul G8, avevo detto che non avrei mai messo la mia firma
sotto un simile testo, e non l'ho messa, come non la hanno messa molti altri deputati
della Quercia. Quando Violante dice che il voto in dissenso rispetto all'indicazione del
gruppo è stata una prova generale del congresso, sbaglia. Il congresso non c'entra
niente. Per questo spero che al senato la situazione possa cambiare, e che non si accetti
di separare il voto sulla Tobin Tax da quello sul resto della mozione del
centrosinistra".
Dopo una frattura con il movimento antiglobablizzazione che loro stessi hanno reso
inevitabile, i Ds devono ora fare i conti con l'ennesimo danno d'immagine provocato dalla
ricerca di un'intesa a tutti i costi con la destra. Così il capogruppo al senato Angius,
pur provenendo da quell'area dalemiana che più ha insistito per il voto bi-partisan sul
G8, promette una posizione un po' più rigida a palazzo Madama. L'opposizione chiederà
che "i vincoli del parlamento al governo rispetto al vertice siano ulteriormente
precisati". Angius definisce l'introduzione della Tobin Tax
"imprescindibile", di importanza pari al rispetto del protocollo di Kyoto e
della "questione del debito dei paesi poveri". Non significa che i senatori
diessini abbiano deciso di tener duro sulla Tobin Tax, anche se l'ipotesi non è ancora
esclusa, almeno sulla carta. Significa però che al senato il flirt tra maggioranza
e opposizione non sarà così facile come è stato alla camera.
Pietro Folena non risponde ancora ad Agnoletto, ma dal "botteghino" i suoi
collaboratori fanno sapere che il coordinatore della Quercia intende tentare di recuperare
il dialogo con il Genoa Social Forum. In un'intervista pubblicata ieri dal quotidiano di
Genova Il Secolo XIX, Folena ha lanciato ieri la proposta di destinare l'uno per
mille della somma spesa per ogni telefonata alla costituzione di un fondo per garantire
l'accordo di Kyoto e di solidarietà con i paesi poveri. Folena si trova in posizione
contrapposta rispetto ai dalemiani che hanno gestito l'operazione G8 la settimana scorsa,
ed è probabile che punti davvero a ricucire il rapporto con il Genoa Social Forum. Ma è
un risultato che, senza una assai poco probabile inversione di tendenza al senato, non
riuscirà né ai Ds né all'Ulivo nel complesso.
A aumentare la tensione, sono arrivate ieri le cariche di Napoli contro un gruppo di
dimostranti anti G8, denunciate da Rifondazione comunista, e l'annuncio della costituzione
di una task force di deputati, guidata dall'ex carabiniere oggi deputato di An
Ascierto, che dovrebbe dormire negli alloggiamenti delle forze di polizia a Genova per
"osservare le attività di ordine pubblico durante il G8". Il verde Paolo Cento
ha chiesto l'intervento del ministro degli Interni Maroni per impedire la bizzarra
iniziativa di Ascierto. "Se ci sono - dichiara Cento - parlamentari di centrodestra
che vogliono svolgere la funzione di osservastori imparziali, possono dare un contributo
utile aderendo all'osservatorio istituzionale già costituito da più di 80
parlamentari".
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