La Repubblica 23 giugno 2001
G8, nuova offerta di dialogo Ruggiero: è l'unica strada
E a Genova sarà schierata anche la contraerea
DONATELLA ALFONSO
Genova - Non sarà un'impresa facile, ammette Renato Ruggiero, ministro degli Esteri:
però vale comunque la pena di tentare il dialogo con il "popolo antagonista" in
vista del G8 di Genova, dove peraltro l'opera di militarizzazione continua. Sono notizie
di ieri la decisione di chiudere anche il porto petroli e, soprattutto, quella di
collocare all'interno delle Acciaierie di Cornigliano, attigue all'aeroporto
"Colombo", oltre al quartier generale degli incursori della Folgore, anche la
batteria contraerea del Col Moschin.
Ad aumentare la tensione, un "avviso" indirizzato ieri sera dal Dipartimento di
Stato degli Stati Uniti ai cittadini americani all'estero, in relazione all'aumentato
rischio di attentati terroristici. L'allerta non ha limitazioni geografiche o temporali, e
quindi ha validità per qualsiasi Paese. Il testo fa riferimento all'incriminazione,
giovedì a New York, di 14 persone accusate di responsabilità per l'attentato del '96
contro una caserma americana a Dahran, in Arabia Saudita, in cui morirono 19 militari. Le
forze armate statunitensi nel Golfo Persico sono state messe in stato di massima allerta e
le navi da guerra hanno lasciato i porti.
Tornando al G8, è ancora incerto quando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
arriverà a Genova per visitare cantieri e apparati di sicurezza intorno ai luoghi del
vertice. Ieri sera il premier è arrivato nella sua residenza di Portofino. Parlerà,
oggi, al meeting dei Giovani industriali di Santa Margherita? Non è certo. Come non è
confermato che la sua "ispezione" nel capoluogo ligure abbia luogo oggi stesso.
Sulla base delle risultanze del sopralluogo, Berlusconi discuterà poi il piano di
sicurezza con Ruggiero e il ministro degll'Interno, Claudio Scajola. Probabilmente al G8
sarà dedicata la seduta del Consiglio dei ministri di martedì. Ieri, intanto, Palazzo
Chigi ha nominato il vicecapo della polizia, Ansoino Andreassi, a capo della task force
che sta coordinando le misure di sicurezza del summit.
«Le cose non sono facili, non mi illudo che lo siano» ha ripetuto ieri Ruggiero dopo lo
scetticismo espresso da esponenti degli anti G8 sulla possibilità di dialogo. Deluso per
il secco "no" alla mediazione da parte del cantante antiglobalizzazione Manu
Chao? «Sono processi lunghi, ci vuole pazienza e molta buona volontà. Bisogna andare
avanti. La via è quella del dialogo, non ce n'è un'altra. La contrapposizione non
risolve i problemi, li aggrava soltanto». Ma non pensate di usare me, manda a dire Fausto
Bertinotti, che nega la possibilità di una mediazione e che comunque dice di apprezzare
la propensione del governo al dialogo. Ma l'unico referente, osserva il leader di
Rifondazione, dovrebbe essere il Genoa Social Forum, la sigla che raggruppa quasi 700
organizzazioni.
Anche in Vaticano il G8 è oggetto di «interesse» ed «attesa». Nei giorni scorsi si è
svolta una riunione ad alto livello per definire le linee del messaggio da recapitare,
attraverso le vie diplomatiche, ai protagonisti del summit di Genova. Lo ha reso noto
monsignor Giampaolo Crepaldi, segretario della Pontificia Commissione Justitia et Pax, che
ha parlato al convegno dei Giovani industriali di Santa Margherita. «L'obiettivo di fondo
secondo il presule è non lasciasi prendere dalla globalizzazione, ma al contrario
"prendere" noi la globalizzazione».
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