Corriere della sera 21 maggio 2001 «G8, a Genova lultima parata
I potenti hanno paura di noi»
DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - «Le micidiali bombe di sangue infetto da lanciare contro la polizia è la
balla più fantasiosa che fin qui mi è capitato di sentire. Ma, tranquilli, prima del G8
di luglio, ne verranno fuori altre. Roba da ridere, se non fosse per il terrore che i
cosiddetti rapporti dei servizi segreti vanno seminando», dice Matteo Jade,
trentanni, portavoce del Centro sociale «Zapata» di Genova-Sampierdarena.
«Quanto alluso di armi non convenzionali in dotazione dei contestatori, la cosa è
assurda - aggiunge -. Di più: basta leggere il resoconto (riportato dai giornali)
delle "veline" dei servizi nostrani e stranieri per capire che trattasi di
elenco
dettagliato di armi usate dai guastatori della Nato. A farla breve, i potenti che ci
temono descrivono se stessi e i loro arsenali».
«Documenti inattendibili ad effetto mediatico»: il ribelle genovese liquida così (ma
il suo giudizio è condiviso da molti esponenti della protesta anti G8) i rapporti degli
007 che paventano scene terrificanti di guerriglia. Eppure lallarme-violenza
collegato ai vertici internazionali ha già provocato qualche effetto non
trascurabile. E notizia di queste ore che la Banca Mondiale ha annullato il meeting
previsto a Barcellona per fine giugno (il dibattito si svolgerà in rete) in
considerazione del rischio di attentati.
«Bel colpo - commenta Jade -. Un vertice dei grandi che salta è una vittoria,
simbolica, del popolo di Seattle. Intendiamoci, i potenti le decisioni le prendono lo
stesso. Ma che almeno rinuncino agli eventi spettacolari. Del resto, il prossimo
Wto si svolgerà in Quatar... Un Paese retto da una monarchia islamica. Quella di
Genova sarà lultima parata del G8».
Comunque vada a finire, il popolo di Seattle inizia il conto alla rovescia e, come da
programma, lavora a pieno ritmo per mettere a punto lorganizzazione delle tre
giornate di Genova: quasi 200 sigle di altrettante associazioni si riconoscono nei
non violenti del Global Social Forum. I «duri» (quanti?) fanno gruppo a parte.
«Stanno arrivando adesioni da tutto il mondo - racconta Jade -. A occhio e croce,
saremo in 200 mila. Ai primi di luglio, sulle alture di Genova, noi del Zapata
cominceremo ad allestire i campeggi».
Duecentomila «angioletti». Non vorrà far credere che... «Il rischio violenza sarà
direttamente proporzionale al tasso di repressione deciso dal governo - risponde
Matteo -. Ad ogni modo, se dovremo difenderci, lo faremo con i nostri corpi e i
nostri poveri mezzi. Il resto è pura fantasia. Trappole anti-uomo, aerei
telecomandati, strumenti in grado di creare tempeste magnetiche contro gli
apparati elettronici del G8? A chi la vogliono dare da bere? - si scalda Matteo - ho
il sospetto che qualche funzionario dei servizi abbia rispolverato vecchi documenti
degli anni Settanta, riadattandoli agli eventi odierni». |