Manifesto 30 giugno 2001 Prove
tecniche di antiG8
AUGUSTO BOSCHI - GENOVA
" Tutto molto bello, ma c'è ancora del lavoro da fare". In
estrema sintesi questo è il Berlusconi-pensiero su Genova prima del G8 dopo la visita di
ieri. Il presidente del consiglio arriva in prefettura alle 16,30, con un'ora buona di
ritardo sul programma stabilito. Insieme a lui il prefetto di Genova, Antonio Di Giovine,
e i ministri per le infrastrutture Pietro Lunardi e degli interni Claudio Scajola. Ad
attenderli una folla di cronisti e la solita selva di microfoni e di telecamere. Tutti
avidi di dichiarazioni che, anticipiamo, non verranno. Dopo la prefettura il corteo di
auto blu si trasferisce a Palazzo Ducale: il tempo di entrare, dare un 'occhiata alla sala
del Maggior consiglio e accorgersi di un angolo di intonaco scrostato nell'atrio -
"copritelo, magari mettendoci dei fiori" - e via, di corsa, verso la marina del
porto antico. Piccola gita in barca su un mezzo della guardia costiera fino ai magazzini
del cotone e quindi rotta verso ponte dei Mille - proprio di fronte - e la stazione
marittima. Sul molo giacciono cumuli di immondizia e strati di coriandoli gialli e blu,
residuati dei festeggiamenti per il varo ufficiale della European Vision, la nave che
ospiterà tutti i capi di governo meno Bush junior. Sono lì da due giorni, ancora nessuno
ha pensato di rimuoverli e di spostare le transenne montate per l'evento. Ci pensano
adesso: gli operai lavorano sodo, il muletto va avanti e indietro freneticamente, un mezzo
per la pulizia delle strade fa sparire magicamente i mucchietti di "rumenta"
abbandonati sulla banchina.
La barca del presidente salpa dai magazzini del cotone e subito capiamo che sono in corso
le prove generali di sicurezza in vista del G8. Polizia e carabinieri formano un cordone
intorno ai giornalisti e vietano il passaggio a tutti. Non si passa. Il cavaliere scende
dalla pilotina, appare rilassato , sorridente, abbronzato e con qualche chilo di troppo.
Viene subito circondato dagli uomini della sicurezza, messo in macchina e accompagnato
verso la stazione marittima. "Genova ha bisogno di infrastrutture", commenta
intanto Lunardi, "e sono sicuro che i lavori per il G8 termineranno in tempo. Magari
un'ora prima del vertice, ma questo è nella tradizione italiana". E la sicurezza? Il
presidente ha cambiato idea su Genova e sull'opportunità di svolgervi il G8? "Niente
sicurezza", commenta Scajola, "E' un sopralluogo solo per vedere i lavori, in
forma privata". Di sicurezza se ne parlerà oggi: alle 11 è previsto un vertice in
prefettura tra il capo della polizia De Gennaro e il prefetto per decidere quali
manifestazioni autorizzare e il percorso che dovranno rispettare. La visita continua, con
le forze dell'ordine più interessate a tenere a bada i cronisti che eventuali
malintenzionati: "Ma che controlli fanno?", chiede un curioso capitato alla
stazione marittima per caso, "mi hanno fatto passare senza chiedermi nulla". In
realtà i controlli ci sono, ma non per tutti: se Lunardi può essere tranquillamente
avvicinato, appena si fa un passo verso Scajola quattro marcantoni bloccano il passaggio,
mentre una coorte di pretoriani difende Berlusconi. Spintoni, un collega di una radio si
vede strappare il microfono di mano, un altro riceve una gomitata. Alla fine salta la
visita a palazzo del Principe.
Evidentemente soddisfatto di quanto ha visto Berlusconi se ne va lasciando perplessi i
camerieri in livrea bianca che, dal balcone dell'antica residenza dei Doria, lo vedono
allontanarsi dal palazzo e dal rinfresco organizzato per l'occasione. Così finisce una
visita che, nonostante il silenzio del presidente, rivela almeno un paio di cose: la prima
è che il governo non ha nessuna intenzione di cambiare la sede del vertice. Sarà a
Genova e a Palazzo Ducale. La seconda è che il cordone di sicurezza che verrò steso
intorno ai grandi sarà impenetrabile. Mai, in tutta la sua carriera politica, il
cavaliere si era reso così inavvicinabile e la sua scorta si era comportata con la
durezza mostrata ieri. Moltiplicatelo per otto, mettete al posto dei giornalisti 200 mila
contestatori antiG8 e avrete l'idea di cosa potrà succedere tra persone intenzionate a
esprimere le loro opinioni a ogni costo e tutori dell'ordine che hanno avuto disposizioni
molto severe. A questo proposito il leader dell'opposizione Francesco Rutelli, a Genova
per partecipare a un convegno sulla globalizzazione ha dichiarato che "la libertà di
pensiero e di manifestazione va rispettata, ognuno deve avere la possibilità di esprimere
la propria opinione", senza però sbilanciarsi sulle eccezionali misure prese dalla
prefettura, sulla zona rossa e sulla zona gialla. E già che si parla di ordine pubblico,
ecco un'altra grana per il questore e il prefetto di Genova: Forza Nuova non
rinuncia al suo raduno. In una conferenza stampa avvenuta ieri alle 16, il portavoce del
movimento neofascista Angelo Riccobaldi ha confermato che si riuniranno in convegno a
Pizza City per parlare di globalizzazione. Chiacchiere da bar, verrebbe da dire. Ma c'è
chi ricorda che la più grande tragedia del XX secolo è iniziata proprio in una birreria.
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