Manifesto 7 luglio 2001 La
polizia prova i manganelli
Napoli, caricato un gruppo di antiG8 che
contestava pacificamente la nave dei potenti
ANGELO MASTRANDREA
Un giovane della Rete No global, Pietro Rinaldi, all'ospedale
Cardarelli con una prognosi di dieci giorni, diversi altri malconci ma senza danni
rilevanti. E' finita così una mattinata partenopea che fino a quel momento era trascorsa
allegramente tra cortei (dei metalmeccanici ma anche dei tifosi del Napoli) e occupazioni
(dei disoccupati alla Borsa). Tutto è filato liscio fino a quando, alla fine del corteo e
dei comizi, una delegazione di rappresentanti della Rete No global (Giovani
comunisti, militanti dei centri sociali, ecc.), che aveva sfilato alla coda del corteo, si
è staccata per andare verso il pontile dove era ormeggiata la "European
vision", la nave in cui saranno ospitati i partecipanti al G8. Obiettivo: consegnare
una lettera al capitano, con un simbolico (e ironico) "foglio di via" ai potenti
della terra.
"Abbiamo trovato uno schieramento di circa 100-150 poliziotti armati di tutto punto -
racconta Federica - Ma tutto sembrava tranquillo, si scherzava e si rideva, anche con
alcuni di loro". Poi, improvvisamente, accade qualcosa. La delegazione (circa una
trentina di persone) chiede di parlare con il capitano della nave per consegnargli la
lettera. Alcuni poliziotti e carabinieri cominciano a spintonare i manifestanti che
avevano srotolato uno striscione, vola anche qualche manganellata. L'intervento degli
agenti della Digos scongiura il peggio una prima volta. Una decina di minuti dopo (sono
circa le 13), mentre alcuni antiglobalizzatori stanno trattando con la Digos sulle
modalità di consegna del "foglio di via", improvvisamente parte la carica.
"Qualcuno urlava 'vi ammazziamo, ve ne dovete andare', noi abbiamo risposto con degli
slogan", dice ancora Federica. "Uno di loro ha detto 'beh, ora basta,
sgomberateli', e sono partiti con i manganelli", spiega Francesco Caruso, portavoce
della Rete. Ad avere la peggio è Pietro Rinaldi, che cade a terra e viene malmenato a
più riprese. Ricoverato in ospedale, gli verrà diagnosticata una prognosi di dieci
giorni a causa dei colpi ricevuti alla testa e alle spalle. A evitare ulteriori guai sono
ancora una volta gli agenti della Digos, che si frappongono per evitare che le
manganellate diventino troppe.
Durissima la reazione del Genoa social forum. Un fatto di "estrema
gravità", questo il giudizio del portavoce Vittorio Agnoletto, che chiede "al
capo della polizia Di Gennaro se questa è la pratica realizzazione del 'massimo sforzo
per evitare qualunque incidente' da lui più volte dichiarato". "I casi sono due
- prosegue - o i nostri interlocutori istituzionali hanno rilasciato dichiarazioni che non
corrispondono al vero, o non controllano importanti settori delle forze dell'ordine, ed è
questa un'ipotesi estremamente preoccupante". Anche per Graziella Mascia del Prc si
tratta di "un fatto grave che contrasta palesemente con tutte le dichiarazioni che si
vanno inseguendo in questi giorni da parte del governo e che vorrebbero indicare una per
nulla dimostrata volontà di dialogo con i manifestanti". Mentre la segreteria
regionale dei Ds critica l'operato delle forze dell'ordine e parla di "reazione
spropositata e ingiustificabile da parte di chi dovrebbe garantire i fondamentali diritti
dei cittadini". Per cui chiede "alle autorità preposte di fare luce su questo
oscuro episodio e al tempo stesso di evitare il ripetersi di esperienze simili, che
potrebbero riportare la città e il paese tutto verso un insopportabile clima di
tensione".
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