Corriere della sera 19 luglio 2001
Bombe a
catena, allarme in tutta Italia
Attentati a Bologna e alla
Benetton di Treviso. Paura e psicosi: molte false segnalazioni
- ROMA - E stata una giornata di panico quella di ieri, una vera e propria psicosi
da G8 che sta attraversando lItalia. Perché la busta bomba al Tg4 a Milano non è
rimasta isolata: ne è arrivata una anche alla sede centrale della Benetton, a Ponzano
Veneto, nel Trevigiano, del tutto simile alla busta che due giorni fa ha ferito il
carabiniere di Genova. Ma ieri cè stata anche una bomba vera e propria nel centro
di Bologna: è stata disinnescata, voleva uccidere un poliziotto. Prima, in piena notte a
Milano, unaltra esplosione: a fuoco la vetrina di unagenzia di lavoro
interinale. E poi quella busta con i proiettili indirizzata al sindaco di Genova Giuseppe
Pericu. Dal Viminale si analizza la situazione: «Non si può parlare di strategia della
tensione: non cè, per ora, un filo che lega tra loro tutti gli episodi. Perché
alcuni sono stati rivendicati, altri no. E le indagini sono complesse: non è difficile
realizzare un plico bomba. Diverso solo lattentato di Bologna: sembra di un livello
superiore». E poi un invito alla calma: «Ci troviamo di fronte sicuramente a episodi
odiosi, ma per il momento limitati. Lazione di prevenzione e lo stato di attenzione,
comunque, sono ai massimi livelli».
ESPLOSIVO ALLA BENETTON - Era contenuto in una busta di carta arrivato a Villa Minelli di
Ponzano Veneto, il quartier generale del Gruppo Benetton. La busta ha preso fuoco mentre
veniva aperta: nessun ferito, nessun danno. Nessuna rivendicazione. Ma dalla Benetton è
arrivata immediata la reazione contro lipotesi di un attentato antiglobalizzazione:
«La nostra azienda produce l80 per cento dei prodotti in Italia, il 90 per cento in
Europa. Non siamo un gruppo "senza identità", siamo un marchio noto in tutto il
mondo, ma siamo un marchio italiano».
LA BOMBA DI BOLOGNA - Una pentola a pressione sistemata sul bauletto di una
bicicletta imbottita di esplosivo: poco dopo mezzogiorno è stata trovata in via
Terribilia, a pochi passi dalla Prefettura e dalla Questura. Per il questore di Bologna,
Romano Argenio, «è plausibile» un collegamento tra la bomba e il G8. Lallarme è
scattato grazie a una lettera anonima: segnalava che nel bauletto della bici cerano
dosi di droga. Per questo il questore e il procuratore aggiunto Luigi Persico ipotizzano lattentato
a un poliziotto: «Era un ordigno artigianale, ma ben fatto. Avrebbe ucciso la prima
persona che si fosse avvicinata a quel bauletto per aprirlo. Una trappola di efficacia
mortale».
BENZINA IN AGENZIA DI MILANO - E stata gettata in fiamme nella vetrina della
«Select Italia Lavora», unagenzia di lavoro interinale: uno degli obiettivi tipici
degli anti-G8. Lattentato è stato rivendicato con dei volantini da un sedicente
«Fronte rivoluzionario per il comunismo» che combatte il lavor o interinale e lo
sfruttamento dei lavoratori e sceglie come simbolo una stella a cinque punte, simile a
quella delle Br.
LA PSICOSI - Gli attentati di ieri hanno fatto scattare falsi allarmi bomba un po
ovunque in Italia. E in piazza Duomo a Milano gli artificieri hanno fatto esplodere un
pacco sospetto: era pieno di cotolette. Allarme anche alla Fiat New Holland di Modena per
via di una telefonata anonima: «Abbiamo messo una bomba, è la Fiom». Nessun ordigno.
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