La Stampa 11 luglio 2001
Mercoledì 11 Luglio 2001
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«Chiudono le chiese», fedeli indignati
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Paolo Colonnello
inviato a GENOVA I fedeli più anziani si sono presentati al mattutino delle 6 decisi
a recitare un supplemento di Pater e Ave in preda allansia: «Ma è vero? Si chiude
la chiesa?». Perché ieri, tra le tante notizie che quotidianamente si spargono per i
vicoli e i carrugi della città vecchia (alcune vere, molte false), la più clamorosa
riguardava i luoghi di culto finiti nei confini della famigerata zona rossa che, secondo
una voce riportata anche da alcuni giornali locali, sarebbero destinati ad essere chiusi
per il G8: prima tra tutti, la Cattedrale di San Lorenzo. E così tra fedeli angosciati e
parroci allibiti, alle 9 del mattino il centralino della curia e quello della questura
sono stati presi dassalto. Fino a quando un comunicato dellarcivescovado e le
rassicurazioni della polizia non hanno chiarito il giallo, mettendo pace tra i fedeli:
nessun G8 al mondo riuscirà a chiudere le chiese genovesi.
«Ci mancherebbe altro - spiega il portavoce della curia - una decisione del genere
sarebbe nettamente in contrasto con quanto dichiarato finora da sua eminenza il cardinale
Luigi Tettamanzi, che non è contro il G8 ma per una globalizzazione che abbia al centro lattenzione
per luomo e le sue esigenze e in particolare i più poveri». Dunque, si fa notare
in curia, una Chiesa attenta agli ultimi, potrebbe mai negare rifugio e conforto a chi,
anche nei giorni caldi del G8, avesse voglia di un minuto di raccoglimento tra le
ombrosità della Cattedrale e delle altre chiese del centro storico? No, ovviamente. E
poi, a dirla tutta, se in quei giorni ci sarà un luogo sicuro e super protetto, anche dal
rischio di attentati religiosi, lo si potrà trovare proprio tra i confini della zona
rossa.
Parroci e perpetue non temono disordini, né improvvise sortite di tute bianche e
scalmanati vari: «La verità - spiega un religioso di San Matteo, a due passi da Palazzo
Ducale - è che noi rimarremo aperti ma di fedeli ne vedremo ben pochi perché credo che
da queste parti per quel fine settimana non ci sarà praticamente nessuno. Sarà già
tanto se qualcuno riuscirà ad oltrepassare i confini della zona rossa». Soltanto una
chiesa chiuderà davvero i battenti, e sarà quella del Gesù, gestita dai gesuiti, che
hanno preso questa decisione autonomamente: «Per motivi di prudenza - spiega il
superiore, padre Lorenzo Quaglia -. Noi siamo pochi e vecchi e la chiesa custodisce quadri
preziosi». In particolare un Rembrandt e alcuni fiamminghi che più che ai manifestanti
potrebbero far gola a qualche malintenzionato. Comunque in curia si smentisce con
decisione di avere avuto alcun colloquio con dirigenti della Digos che, preoccupati dalla
necessità di garantire la sicurezza dei luoghi di culto, avrebbero suggerito la loro
chiusura. E a dar conforto ai parroci, in serata interviene anche il questore Francesco
Colucci: «Per carità, non ci siamo mai nemmeno lontanamente sognati di chiedere una cosa
del genere, tantomeno di prendere un provvedimento dimperio. Durante i giorni del G8
tutto a Genova deve rimanere aperto. La città deve vivere, certo, magari subendo per
brevi momenti delle limitazioni, ma vivere. E nessuno, da parte delle forze dellordine
violerà il diritto dei cittadini o dei fedeli di frequentare i luoghi tradizionali o di
culto. Cè un allarmismo ingiustificato che rischia di degenerare in psicosi».
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