Manifesto 17 luglio 2001

"Ci saremo"
"Diritti indivisibili: lavoro, ambiente, pace, diritti democratici", la Fiom condivide molte ragioni con le altre voci presenti a Genova il 21, e si organizza da tutt'Italia. Insieme, Cgil provinciali e regionali
CARLA CASALINI

Treni speciali e pullman da tutte le regioni, "Lavoro per un mondo diverso, No al G8", firmato "la Fiom nel Genoa social forum", è lo striscione che aprirà il corteo dei metalmeccanici alla manifestazione del 21 ("appuntamento in via Cavallotti, dal lato dei campi da tennis"). Già adesso sono quattromila gli aspiranti a "un posto per Genova" censiti ufficialmente, "ma cresceranno ancora", prevede più di un dirigente sindacale, e il legame già visibile nelle manifestazioni dello sciopero indetto dalla Fiom il 6 luglio tra slogan metalmeccanici e parole-chiave di altri soggetti del social forum, si fa più stretto in ragione della "invisibilità dei diritti: lavoro, ambiente, pace, diritti democratici" - sottolinea Alessandra Mecozzi, dirigente dell'internazionale Fiom, da tempo costruttrice di rapporti tra soggetti diversi, su diverse frontiere. Vi batte anche il segretario generale della Fiom Claudio Sabattini, rilevando il senso comune nella pluralità di posizioni alla manifestazione del 21: tutte "mettono l'accento su un problema essenziale, la riduzione drastica della democrazia: la presenza di una tecnocrazia sempre più potente e oligarchica che allo stato attuale non è controllata da nessuna struttura democratica, a partire dalle stesse Nazioni unite".
"Vogliamo il pane e anche le rose", lo striscione torinese della zona ovest che già apriva uno dei cortei del 6 luglio, ricomparirà a Genova, come tanti altri dello sciopero, i pullman sono pronti, si portano amici, parenti, e di Genova si parla anche a Mirafiori e Rivalta, dove ieri, in un'ora al cambio turno si sono raccolte rispettivamente 2900 e 600 firme per il referendum metalmeccanico "sul contratto e sulla democrazia". Non solo Fiom, perché dal Piemonte aderiscono al 21 le Camere del lavoro di Asti, Novara, Vercelli, partono pullman Cgil da Alessandria, Cuneo, due dalla sola Verbania, da Ivrea organizzati dai comitati del social forum e dalla sinistra sindacale Cgil. Partecipano ufficialmente i sindacati della ricerca e università, energia, comunicazioni: Snur, Fnle, Slc Piemonte. E alla Cgil regionale continua il flusso di telefonate di singoli lavoratori; non ufficiali, ma il 21 a Genova ci saranno anche iscritti e delegati Cisl.
Si raccolgono le partecipazioni in Campania, Sicilia, si preparano a sbarcare le delegazioni sarde. Dall'Emilia Romagna, non è una sorpresa che la presenza sarà massiccia: si raccolgono le adesioni tra i metalmeccanici durante le assemblee sul contratto, e poi solito flusso di telefonate; e un po' da tutte le camere del lavoro ci si prepara a partire. Adesioni ufficiali già comunicate dalle Cgil di Bologna, Rimini, Piacenza, Reggio Emilia, Modena; più l'adesione del segretario generale dell'Emilia Romagna Gianni Rinaldini, e il segretario regionale Vittorio Bardi, insieme al segretario di Bologna Danilo Barbi. "Ci saremo, assieme a tanti militanti e dirigenti della Cgil perchè la globalizzazione riguarda tutti i cittadini del pianeta", giacché "la logica liberista e di dominio" che oggi la guida provoca "nuove e forti diseguaglianze tra nord e sud del mondo, tra ricchi e poveri, mette a repentaglio la pace, le risorse e la vita della terra".
Vi ritorna Alessandra Mecozzi sottolineando lo specifico terreno del lavoro in questo quadro: come opporsi alle multinazionali che dilatano le reti di fornitori e subfornitori dove si espande il lavoro senza diritti. Un "agire globale", unito all'"agire locale contro la deregolazione dei diritti, per i contratti nazionali".
"Sarò a Genova il 21", aderisce il segretario della Cgil lombarda Mario Agostinelli, "per disvelare l'oggettivo isolamento e quindi la mancanza di legittimazione delle decisioni assunte nel vertice G8": a Genova si deve andare "perché gli uomini non sono muti come le merci, e quindi il primo diritto da affermare è quello di poter parlare là dove gli altri ci possano sentire. Un diritto universale da difendere quanto più sono potenti quelli che lo vogliono impedire". Al comunicatoi della Fiom lombarda si associano nell'adesione alla manifestazione le Camere del lavoro della Brianza e di Brescia.
C'è anche la sinistra sindacale Cgil di "Cambiare rotta Lavorosocietà" che dà appuntamento al metro di Famagosta a Milano, per 5 pullman regionali. "Lavorosocietà" a livello nazionale aveva già aderito, come La Fiom, al forum di Porto Alegre. E spicca nel folto gruppo dei metalmeccanici lombardi in partenza la delegazione di Brescia: "4 pullman, altri 200 in treno" con lo striscione "per migliorare il mondo faremo a meno del G8"; a sfialre tantissimi i ragazzi e le ragazze, gran parte di quelli in corteo il 6 luglio per "diritti e libertà in fabbrica, giustizia nella società". Ha votato da tempo il suo documento la Camera del lavoro di Brescia, che ha 9 pullman già pieni, e sfilerà con i suoi striscioni: "INFLESSIBILI contro l'ingordigia, la prepotenza, la stupidità dei padroni del vapore".
La Fiom toscana ha pullman da tutti i territori, ne organizza anche insieme a Arci e altre associazioni. Aderisce la Cgil di Piombino, quella di Pisa dentro il Comitato per la pace, aderiscono segretari, come quello generale di Massa. La Fiom va in treno dall'Abruzzo e Molise insieme alle Marche: il convoglio speciale parte da Termoli, poi su a Vasto, Giulianova, Pescara ...