La Regione Ticino 18 luglio 2001
Genova, città prigione
Grossi disagi in vista per i cittadini della località ligure: strade sbarrate e negozi chiusi per tre giorni

da Genova I genovesi resteranno chiusi in casa con buone scorte di cibo e medicinali. Molti cittadini, in vista del G8, avevano programmato di abbandonare la città per alcuni giorni, ma poi, pensando ai ladruncoli d'appartamento che potrebbero infiltrarsi tra i manifestanti e "lavorare" indisturbati nelle loro case, hanno modificato i piani: anche se ogni attività sarà paralizzata, durante i tre giorni di vertice resteranno a Genova. Una Genova che ormai ha cambiato volto. In città i coperchi in ferro dei tombini che danno accesso alle reti sotterranee dei servizi sono stati saldati, i cassonetti della spazzatura sono stati tolti e i negozi sono quasi tutti chiusi; non tanto per scelta degli esercenti quanto perchè questi sarebbero impossibilitati sia ad approvvigionarsi che a smaltire la merce dato che le persone comuni, che non siano medici, infermieri o addetti ai servizi d'ordine, saranno prive del pass necessario per circolare. Una nota curiosa evidenzia l'inventiva dei genovesi: i negozi più a rischio di rappresaglie, o perchè appartenenti a catene facenti capo a multinazionali o perchè custodiscono merci pregiate, oltre a dotarsi di mezzi di protezione accurati, si sono anche mascherati, cioè hanno sovrapposto alle insegne abituali alcune insegne provvisorie che simulano in quell'esercizio momentaneamente «chiuso per ferie» attività poco appetibili come panetterie, rigattieri, ciabattini eccetera. Chi mai assalterebbe un forno spento, una rivendita di abiti usati o il deschetto di un rabberciatore di scarpe sfondate? Un palazzo del centro storico che il comune non ha fatto in tempo a restaurare è stato rivestito con tela come una poltrona sdrucita ed è stato consigliato ai cittadini di non stendere i panni ad asciugare. Nota di colore che invece piace agli architetti con vocazione scenografica. Le stazioni ferroviarie saranno chiuse e così alcuni varchi autostradali, all'aeroporto sono state installate basi missilistiche e le aree sportive sono diventate dei bi vacchi. Per contro, un signore in vena di goliardate, paludato di scialli di seta, con occhiali neri e turbante ha visitato un'importante mostra dicendo di voler comperare un'opera esposta di valore miliardario (chiaramente non in vendita) ed ha lasciato il suo nominativo (falso): Bin Laden. E nessuno lo ha fermato o controllato. Solo dopo tre giorni riguardando il biglietto da visita lasciato, gli addetti ai controlli si sono attivati; ma il sedicente sceicco nonché falso terrorista era svanito nel nulla. Il numero telefonico indicato è risultato appartenente ad una tranquilla mamma in vacanza con i suoi tre bambini nella riviera di Ponente. Infine, un particolare horror: a Genova sono state acquistate circa duecento bare e a Chiavari sono pronti due enormi frigoriferi per contenervi eventuali salme. I degenti non gravi degli ospedali verranno dimessi per far posto ai possibili feriti. Genova è anche questo. Fulvia Berardi