La Repubblica 13 luglio 2001

"Siamo un esercito disarmato
la forza è nelle nostre idee"

Agnoletto, leader dei contestatori: "Garantito: saremo pacifici"
l'intervista

ANAIS GINORI


ROMA - Manca una settimana all'inizio del G8. Vittorio Agnoletto è già stremato ma continua a girare l'Italia per dire che a Genova ci sarà solo una protesta pacifica e determinata. Ieri pomeriggio, il leader del Genoa Social Forum, è venuto a Roma per incontrare Sergio Cofferati. «Tre ore di confronto, ai massimi livelli» precisa lui.
I sindacati sono dalla vostra parte?
«Sono emersi punti in comune, come la critica alla globalizzazione selvaggia e all'assenza di diritti nel sud del mondo. Su altri temi ci sono differenze: il sindacato considera il G8 legittimo, noi invece no».
Avete stretto un'alleanza sul G8?
«Diciamo che è stato avviato un dialogo. Mercoledì ci sarà una delegazione del Gsf presente all'incontro mondiale dei sindacati. Mentre giovedì Cgil, Cisl e Uil manderanno un messaggio alla manifestazione degli immigrati. Per noi è un'iniziativa importante: è un riconoscimento politico del Gsf».
Però è mancata un'adesione al grande corteo popolare del 21 luglio. E' deluso?
«Sì, mi dispiace molto. Le confederazioni regionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil avranno comunque libertà di aderire. E ci saranno gli americani dell'AflCio e i brasiliani del Cut».
Su come realizzare l'assedio alla zona rossa dove saranno riuniti i leader mondiali siete divisi?
«Tra martedì e mercoledì abbiamo discusso per dodici ore, un'intera nottata. Questo vuol dire che abbiamo fatto un'analisi seria ed estremamente particolareggiata delle azioni. Ogni gruppo ha illustrato le modalità con cui organizzerà la disobbedienza civile. Abbiamo riconosciuto le differenze, ma all'interno di una responsabilità collettiva».
Lei si sente responsabile anche per gli irriducibili toscani o meridionali?
«L'accordo è che non ci dovrà essere nessun strumento offensivo. Né alcun strumento che nell'immaginario sia offensivo. Ci siamo permessi i caschi, gli scudi e le protezioni di gomma per ridurre i danni fisici».
E come pensate di aprire varchi nella zona rossa senza armi?
«Ci saranno azioni innovative e studiate. Di più non posso dire».
Avete trovato un accordo con la polizia per questo disarmo?
«Non c'è nessun accordo. E' la prima volta che un movimento così vasto si dà delle regole di comportamento».
Il corteo avrà un servizio d'ordine interno?
«Faremo molta informazione. Diremo a tutti di isolare i provocatori. Lo so, è un percorso innovativo e difficilissimo. Ma io ci credo molto».