Corriere della sera 16 luglio 2001

I divieti
Genova, fuga dalla città per centomila persone


Appello del sindaco: un po’ di coraggio, non fuggite. La maggioranza dei negozi non aprirà

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
GENOVA - Il sindaco lancia l’estremo appello: «Genovesi, non fuggite. Suvvia, un po’ di coraggio; meglio sopportare qualche disagio, ma esserci. Almeno come osservatori di un evento di alto significato morale, oltre che politico. La tranquillità non è tutto». Impresa disperata, quella di Pericu. Guardiamo in faccia alla realtà: se la prospettiva è di vivere in una città blindata, dove, nei giorni del G8, diventerà un’avventura perfino comprare pane e latte, muoversi con i mezzi, girare per strada tallonati dai poliziotti che chiedono pass e documenti, come dar torto a quanti hanno deciso di scappare?
Liberi tutti, allora. In vacanza. Molti genovesi hanno già chiuso i bagagli, altri li stanno preparando. Per la grande fuga c’è tempo fino a domani sera. Da mercoledì, scatta il «coprifuoco». Le previsioni indicano un esodo di 100.000 persone; all’incirca, un sesto della popolazione. I dati sulla serrata dei negozi sono da bollettino di guerra. «Fino a oggi, nel centro storico, le previsioni davano il 50% di botteghe alimentari, bar e ristoranti chiusi - denuncia Patrizia De Luise, presidente provinciale della Confesercenti -. Con le ultime misure di sicurezza, la situazione potrebbe precipitare. Gli altri negozi? Ottanta su 100 terranno le saracinesche abbassate». Va meglio fuori dall’area off limits . Numerosi supermercati resteranno aperti. Eppure non è scontato che ciò convinca i pessimisti a non disertare. Scappano i cittadini comuni, scappano i borghesi e gli aristocratici. «Proprio così - ammette Pietro Da Passano, antica famiglia della Genova bene -. Come direttore del Ducale, io resterò; ma ho notizia di moltissime defezioni. Comprensibili: ai cittadini sono giunti appelli contraddittori; il sindaco, giustamente, invita a restare; ma la Digos continua a mandare messaggi opposti».
Patrizia Mauceri, moglie di Corrado, presidente della «Finporto», racconta come, con dispiacere, abbia deciso di gettare la spugna. «Abitiamo di fronte a Palazzo Ducale - spiega - e può ben immaginare la pressione dei controlli. Se adesso va così, che cosa succederà durante il G8? Inoltre, mi sono resa conto che sarà tutto chiuso. Sicché, ho convinto mio marito a staccare». «C’è una cosa, però, che mi scoccia - osserva -. Lasciare alla polizia le chiavi di casa. La nostra abitazione è in una posizione strategica; dunque, ci hanno detto, potrebbe essere ispezionata in qualsiasi momento».
Ma i fuggitivi più famosi e arrabbiati si chiamano Gesine Doria Panphili e il marito Massimiliano Floridi. La loro è davvero la storia più assurda della Genova giottina. Proprietari del rinascimentale Palazzo del Principe, ovvero l’unica «reggia» che la Repubblica marinara conobbe nel corso della sua storia secolare, si erano resi disponibili a dare ospitalità per pranzi di gala, riunioni, o altri eventi che richiedessero degna cornice. «Ricambiati con maleducazione e arroganza - sbottano -. Nessuna risposta ufficiale da nessuno. Per contro, una serie di segnali del tipo "tenetevi pronti, arriva Berlusconi per un sopralluogo, fate trovare tutto in ordine"». «Chiusa la partita con il G8, senza scuse - continuano - tramite don Gallo di cui siamo buoni amici (per inciso, preferiamo aiutare i poveri che i ricchi), si era prospettata l’idea di offrire una cena ai relatori del Genoa Social Forum. La Questura, però, ha risposto picche. Niente pass per gli anti-G8. Che cosa ci restava da fare? Toglierci di mezzo». Sprangato il Palazzo/Museo, i principi partiranno domani per Roma, residenza principale.
Se ne vanno i personaggi dello spettacolo (in primis Beppe Grillo e Gino Paoli), i professionisti. Prendiamo il notaio Angelo Noli, studio in via XX Settembre. «La scelta di chiudere risale a due mesi fa - spiega -. Fiutata l’aria, ho detto ai miei dipendenti "organizzatevi per le ferie". Non ha senso restare». E’ partita a malincuore la psicoterapeuta e scrittrice Gianna Schelotto. Afferma: «Non solo sarei rimasta, ma avrei anche messo a disposizione la mia casa. Non è stato possibile. Allora, arrivederci e grazie».



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Nello speciale dedicato al G8 una mappa interattiva di Genova e i video con gli interventi del subcomandante Marcos e del leader delle «Tute Bianche»

TRENI Le stazioni genovesi di Piazza Principe e Brignole saranno chiuse dalle 8 di mercoledì 18 alle 24 di domenica 22 luglio. I treni provenienti dalla Francia saranno deviati sulla linea Modane-Torino-
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