Corriere della sera 13 luglio 2001

A GENOVA

Facciata artificiale per l’edificio di fronte a Palazzo Ducale: era troppo brutto

I teloni saranno montati a tempo di record I segreti delle stanze che ospiteranno il G8

DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - Grigio, misero, triste. In una parola, brutto. Che nota stonata quell’edificio anni Sessanta, piazzato proprio di fronte al sontuoso Palazzo Ducale. Basta guardarlo, e non si può dar torto a Silvio Berlusconi, premier sensibile all’estetica, che, durante il primo sopralluogo alla Genova del G8, l’aveva fatto notare al suo seguito, con disappunto : «Un obbrobrio, e poi quelle antenne sui tetti...». Così come si era rammaricato il premier, alla vista di un altro edificio attiguo con i muri scrostati e di altri ancora nella zona prospiciente al porto. Che fare? Sull’interrogativo si è arrovellato lo staff degli addetti ai lavori di restauro. Semplice: ritoccare e colorare i muri malandati. Ma, certo, non si poteva abbattere e ricostruire l’orrido condominio con le finestre spoglie e le tapparelle grigio su grigio. Pensa e ripensa, la soluzione si è trovata. Durante i giorni del G8, due scenografici teloni copriranno la facciata della vergogna, così che il presidente del Consiglio e gli ospiti illustri, sulla soglia del Ducale, potranno ammirare due belle immagini. La copertura in preparazione ricorda la tecnica ormai diffusa nei cantieri di restauro di storiche magioni, dove la vera facciata viene nascosta da quella finta che la riproduce nei particolari. Nel caso genovese, ovviamente, la «finzione» è totale. Il «trompe-l’oeil» riprodurrà un edificio d’epoca della vecchia Genova e la testata di un’ala dello stesso Palazzo dei Dogi, in modo da creare una sorta di effetto/specchio. A tempo di record, verrà allestito il ponteggio, quindi issati i teloni. Opera finita entro domenica, giorno della probabile terza visita pre-G8 del premier Berlusconi.
Il Vertice si avvicina, Genova non è ancora pronta, ma gli addetti ai lavori giurano che, per l’ouverture, sarà splendente. Palazzo Ducale, cuore del Summit, è praticamente a posto: cortili, sale, saloni, uffici, loggiato. Al piano nobile, la Sala del Maggior Consiglio, dove si svolgeranno le riunioni degli Otto: pareti e soffitti ricchi di decori, stucchi, affreschi; al centro un grande tavolo rotondo ricoperto di pelle grigia, con poltroncine bordeaux; il tutto rigorosamente firmato Frau. Attorno, le scrivanie degli sherpa. La Sala del Minor Consiglio sarà, invece, adibita ai pranzi dei Grandi. Separati dagli sherpa, che consumeranno i pasti nella Sala del camino. All’insegna della praticità gli arredi per gli uffici delle delegazioni, che occupano un’intera ala del Ducale; armadi, sedie, scrittoi sono stati in parte regalati da Unifor e in parte affittati. Non così per gli spazi riservati a capi di Stato e di Governo (per ricevere, riflettere, riposarsi) nell’appartamento del Doge. La cosiddetta Sala del Doge dovrebbe ospitare Bush. Trionfo di opere antiche di pregio, nell’area più esclusiva del Palazzo. Il meglio del patrimonio genovese, conservato in musei, magioni nobiliari, botteghe di famosi antiquari, è stato prestato per l’evento. Dalle statue del Giambologna al carro allegorico della Repubblica di Genova, nato dalla tavolozza di Domenico Piola, al San Fruttuoso di Rubaldo Merello. E poi tavoli, sedie, consolle, scrivanie del Cinquecento-Settecento. Chiuso il G8, queste meraviglie rimarranno in mostra fino al 9 settembre.