La Repubblica 14 luglio 2001

La promessa dell'Italia ai Saggi
"Un fondo per sanità e nutrizione"

Da Ciampi e Berlusconi la Levi Montalcini, Ogata, Robinson, Mendes de Almeida e Satter
l'incontro

GIORGIO BATTISTINI


ROMA - Almeno un risultato concreto, foss'anche l'unico dopo l'alluvione di parole della lunga vigilia, il vertice di Genova potrà portarlo a casa. Il G8 «lancerà un fondo apposito mirato alla sanità e alla nutrizione», annuncia Carlo Azeglio Ciampi ricevendo al Quirinale alcuni saggi riuniti per preparare proprio quell'appuntamento. Una notizia rilanciata poi anche dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha confermato «l'impegno del governo italiano per un fondo contro le malattie killer», le piaghe cioè che falcidiano soprattutto le popolazioni dei paesi in via di sviluppo.
Un secondo esito, se buon senso e fortuna prevarranno evitando scontri e incidenti durante le manifestazioni di dissenso, consentirà di misurare l'abilità diplomatica dell'ospite italiano, impegnato a ripristinare il dialogo col "popolo di Seattle". Proteste e proposte comprese. A giudizio di Ciampi «l'agenda di Genova su questioni essenziali per una migliore condizione umana» da un lato, e le «aspettative dell'opinione pubblica mondiale» dall'altro sono nient'altro che due aspetti «complementari» della stessa vicenda. Per questo, alla fine, «ben vengano le polemiche se spezzeranno il cerchio dell'incomunicabilità, se faciliteranno una grande alleanza fra governi e società civile, se innalzeranno il livello di vita dell'umanità sofferente».
Appuntamento di riguardo in mattinata al Quirinale per un incontro vertice di saggi che anticipa d'una settimana quello tra i potenti. Nel tentativo d'influenzarne almeno un po' le scelte. Vertice concluso da una colazione sul Torrino che domina il palazzo, simbolico anticipo della cena che lo stesso Ciampi offrirà venerdì a Genova, nel salone degli Arazzi di palazzo Spinola. Insieme a Carlo e Franca Ciampi ci sono il premio Nobel Rita Levi Montalcini, l'ex commissario Onu per i rifugiati Sadako Ogada, l'alto commissario Onu per i diritti umani Mary Robinson, l'arcivescovo Luciano Mendes de Almeida e Abdul Satter Edhi. «Passi concreti, non solo parole», chiede la Robinson, ricordando l'impegno di destinare ai paesi poveri lo 0,7 per prodotto interno lordo, disatteso.
Ciampi risponde annunciando la costituzione Fondo per l'Africa. Una «forte motivazione etica» accompagnata da una «saldezza di propositi e impegni personali» è necessaria, secondo il presidente, perché le istituzioni mondiali «affrontino le diseguaglianze e la povertà, lo spreco delle risorse naturali, le minacce all'ambiente e all'identità culturale, lo sfruttamento dell'infanzia, il divario digitale, l'uso distorto delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, l'apertura dei mercati». Ecco, la «globalizzazione sarà un'opportunità» se sarà possibile «sviluppare una conoscenza comune dei problemi accompagnata da coerenti decisioni». Poi ci sono gli aspetti negativi: l'accentuazione degli squilibri, l'esclusione dai benefici di intere popolazioni e vaste aree di alcuni continenti col risultato d'una drammatica spaccatura fra la popolazione. Spaccatura alla quale occorre porre rimedio». A cominciare dalla cancellazione del debito in cambio della rinuncia agli armamenti e alle guerre.
I saggi hanno anche visto Berlusconi. Caloroso l'incontro tra il presidente del Consiglio e Rita Levi Montalcini. «Mia madre prega per lei tutte le settimane», ha confidato il premier al premio Nobel. La ricercatrice ha lanciato un appello per un impegno concreto in favore del sud del mondo: «Siamo tutti africani - ha detto - i popoli ricchi non sono che un'isola in un mare in fiamme». «Questi paesi in difficoltà vanno aiutati a organizzarsi», ha convenuto Berlusconi. «Impegnarsi oggi, anche facendo sacrifici, è importante - ha sottolineato il premier - per evitare che instabilità e povertà dilaghino».