La Stampa
Martedì 17 Luglio 2001

retroscena
Si tratta di una frazione che ha contatti con frange estremiste spagnole e greche che saranno presenti a Genova Hanno già usato i plichi-bomba: furono recapitati a Pisapia, Cavaliere e Gay
L’allarme degli investigatori: colpiranno ancora

ROMA
PER il momento non ci sono state rivendicazioni, ma per gli investigatori il plico bomba recapitato alla caserma San Fruttuoso di Genova sarebbe stato spedito dagli anarco-insurrezionalisti. La (quasi) certezza della matrice dell’attentato che ha ferito il carabiniere Stefano Storri, secondo gli esperti del Ros e del Viminale, deriva dal fatto che già in passato gli anarco-insurrezionalisti avevano utilizzato «questa metodologia terroristica». Lettere esplosive, attribuite a questi gruppi, furono recapitate al consigliere regionale torinese dei Verdi Pasquale Cavaliere, al consigliere comunale di Milano Luigi Gay e all’avvocato Giuliano Pisapia. Era il ‘98 e a Torino due giovani "squatter", Edoardo Massari e Soledad Rosas, si erano suicidati in carcere. L’anno scorso, poi, un altro plico-bomba fu recapitato alla caserma dei carabinieri di Musocco. Ma non è solo questo richiamo a una «metodologia» già sperimentata in passato che fa preoccupare gli investigatori. Più che possibili azioni del terrorismo internazionale o di altre sigle locali - gli investigatori non sono convinti che il volantino recapitato ieri al «Messaggero» sia stato inviato dalle Brigate Rosse che hanno ucciso il professore Massimo D’Antona -, per il Viminale «l’allarme Genova» è rappresentato soprattutto dagli «anarco-insurrezionalisti»: «Hanno rapporti consolidati a livello internazionale con frange anarchiche spagnole e greche; si richiamano a una pratica di azione diretta, hanno nel loro dna gli attentati dinamitardi; la loro filosofia è l’"esplosivismo"».
Dunque, il plico bomba genovese potrebbe essere l’annuncio di altre iniziative nelle prossime ore: «E’ da mettere nel conto che la vetrina del G8 - spiega un investigatore del Ros dei carabinieri - possa essere utilizzata per iniziative terroristiche perché, indiscutibilmente, Genova rappresenta una formidabile opportunità per ottenere maggiore visibilità». Ma c’è un altro aspetto ancora più preoccupante e che un investigatore del Viminale sottolinea in questi termini: «A Genova gli anarco-insurrezionalisti potrebbero tentare di trasformare le manifestazioni di protesta contro il vertice del G8 in guerriglia urbana». E, dunque, terrorismo e ordine pubblico potrebbero trovare un momento di saldatura (e di degenerazione) nell’iniziativa degli anarco-insurrezionalisti.
Le previsioni annunciano l’arrivo dalla Spagna e dalla Grecia di almeno tremila partecipanti alle manifestazioni di protesta contro il vertice internazionale. Tra questi manifestanti potrebbero esserci anche militanti delle frange anarchiche estremistiche in contatto con quelle italiane. Negli ultimi attentati di Milano alla basilica di Sant’Ambrogio e al Duomo (ottobre-dicembre 2000), i volantini di rivendicazione hanno fatto riferimento alla lotta di militanti spagnoli, greci e italiani contro i regimi carcerari speciali, in particolare quello spagnolo chiamato «Fies». Nelle carceri spagnole è recluso anche l’anarchico italiano Claudio Lavazza, arrestato nel ‘97 per duplice omicidio, dopo una rapina a Cordova. E l’anno scorso, dopo che fu ritrovato il plico esplosivo alla stazione dei carabinieri di Musocco, vi fu un fallito attentato (fallito per colpa della pioggia) contro l’Ente del Turismo Ellenico di Milano. Quell’attentato fu fatto per solidarietà con un anarchico detenuto in Grecia, Nico Maziotis. E sempre in Grecia, i gruppi anarchici furono protagonisti di attentati dimostrativi contro obiettivi italiani: furono bruciate auto del personale della nostra ambasciata. Proprio per evitare questa saldatura, dalle prossime ore, nei porti di Brindisi, Bari e Ancona i controlli delle forze di polizia saranno rafforzati in previsione dell’arrivo di almeno duemila greci diretti a Genova. Le forze di frontiera respingeranno quei cittadini che risulteranno avere precedenti per atti di violenza nel corso di manifestazioni.
Naturalmente l’«allarme Genova» non riguarda solo gli anarco-insurrezionalisti ma anche le altre sigle terroristiche che ruotano attorno alle nuove Brigate Rosse e che sono operative. Come il Nipr, il Nucleo di inziativa proletaria rivoluzionaria, che il 10 maggio scorso rivendicò l’attentato dinamitardo di via Brunetti a Roma contro la sede dell’Istituto affari internazionali e del Consiglio per le relazioni Italia-Usa. Nel documento di rivendicazione una dedica, un omaggio «ai militanti delle Brigate rosse Lorenzo Betassa, Riccardo Dura, Annamaria Ludmann e Pietro Panciarelli, uccisi dallo stato borghese il 28 marzo a Genova».
Infine, i nostri apparati di sicurezza sono allertati anche rispetto al fronte del terrorismo internazionale. Nelle settimane scorse sono arrivate segnalazioni da parte di servizi segreti di altri stati per possibili iniziative legate al terrorista islamico Osama Bin Laden e alla sua rete terroristica Al Qaida. Ma proprio ieri, Eli Carmon, membro dell' Istituto di politica internazionale per il controterrorismo di Herzliya (Tel Aviv), ha avvertito: «La minaccia rappresentata da Bin Laden al G8 è a mio parere esagerata. In questo momento gli organizzatori del vertice di Genova hanno maggiori motivi di preoccuparsi dei gruppi anarchici che pongono l' accento sull'internazionalizzazione della lotta alla globalizzazione».