La Stampa
Mercoledì 18 Luglio 2001
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Frontiere «blindate», premono in 25mila
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Un treno bloccato a Calais, anche Bové
fermato per unora al Fréjus
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Renato Rizzo
inviato a GENOVA Genova in una bolla di paura e di attesa: dopo la giornata delle
bombe è arrivata quella degli allarmi. Una coda avvelenata di segnalazioni che gridano
allordigno di fronte ad ogni pacco sospetto, nel clima plumbeo duna
città-prigione: perquisizioni, controlli, cinque ragazze arrivate da Berlino su un
pullmino carico di spranghe coltelli, unascia, torce, maschere e catene lasciato a
pochi passi dal centro stampa del Genoa Social Forum. E questo, nonostante le frontiere si
stringano in un imbuto di verifiche come quelle che, ieri pomeriggio, al Fréjus, hanno
obbligato José Bové, leader della protesta antiglobalizzazione francese diretto in
Liguria, ad attendere per due ore che i doganieri italiani gli restituissero i documenti.
«Intimidazioni - protesta il popolo dei ribelli -. A Calais i manifestanti di Attac hanno
protestato contro il blocco di un treno. Proteste per il caso Chiasso, dove laltro
ieri la polizia svizzera in assetto militare per bloccare quattro tedeschi indesiderati:
il consigliere regionale lombardo di Rifondazione, Giovanni Martina, ha scritto una
lettera di protesta al consolòe elvetico a Milano lamentando di esser stato colpito da
una manganellata. Ad Amsterdam i gendarmi olandesi hanno bloccato anche Oronto Douglas,
legale dellattivista nigeriano Ken Saro Wiwa, assassinato nel 95 per le sue
battaglie contro le multinazionali del petrolio. Laspettavamo al nostro Public
Forum, ce lhanno sequestrato». Si arriva con il contagocce, a Genova: laltra
notte ha varcato il confine a Ventimiglia il primo pullman di attivisti inglesi, ieri
pomeriggio è stata la volta di 44 baschi provenienti da Santander. La polizia francese li
aveva fermati al casello autostradale di La Turbie per unispezione sommaria, quindi
erano intervenuti gli agenti italiani per controlli più approfonditi: nulla osta
accordato.
Lo stato maggiore del Gsf aspetta, ora, una slavina darrivi: centinaia di autobus,
ma soprattutto la «flotta» dei 28 treni speciali che dovranno riversare in città non
meno di 25 mila contestatori. Aspetta, con parecchi timori. Perché le notizie che
arroventano i cellulari degli «addetti alla logistica» parlano di convogli «bloccati
per procura»: «Il ministro dei trasporti francese, Jean-Claude Gayssot ha dato ordine
alle ferrovie francesi, dopo un vertice con le autorità italiane, di cancellare il
Globalise Resistence che doveva portare 500 attivisti inglesi saliti a Calais con regolare
biglietto».
Qualche «preoccupazione» anche per i sei pullman che partiranno stasera da Parigi con
gli antimondialisti di «Vamos à Genes»: lala più intransigente, i giovani di
«Aarrg», «Apprendisti agitatori per una foma di resistenza globale», avvertono
attraverso il loro leader, Loic Abassart: «Stabilito il principio che cercheremo di
violare la zona rossa, ognuno applicherà la tattica e il grado di disobbedienza civile
che vorrà». Vittorio Agnoletto, portavoce del Gsf, in mattinata aveva garantito che il
movimento non farà blocchi ferroviari e giudicato in modo positivo lannunciata
riduzione della chiusura di Brignole. In serata, nuove variazioni sul tema e nuove
tensioni: il piano delle Ferrovie, in realtà, ha bloccato lo scalo sin dalle 17 di ieri
per quanto concerne larrivo dei treni a lunga percorrenza. La disobbedienza sospesa
lungo i binari, arriva via mare: alcuni ambientalisti di Greenpeace hanno bloccato, ieri
mattina a Vado, una petroliera della Esso presso i terminali petroliferi al largo di Vado
Ligure. Sono riusciti ad esporre una grande bandiera americana macchiata di petrolio,
«simbolo della campagna».
A Genova il timore è contagioso. Scivola anche tra i giovani ribelli che, allo stadio
Carlini, attendono larrivo di 10 mila ragazzi e ragazze dogni angolo dEuropa
con la rabbia in corpo e il sacco a pelo in spalla. Per toccarla con mano, questa paura,
basta presentarsi allingresso con una borsa e, magari, con la barba fatta di fresco.
Serve a poco mostrare il pass rilasciato dal Genoa Social Forum: lo sguardo inquisitore
rimane fermo sino a quando non gli spalanchi il contenuto della tua valigetta. Si
susseguono gli allarmi, un contenitore viene fatto brillare nel pomeriggio anche a
Spotorno e si respira aria di Belfast.
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