Manifesto 17 luglio 2001 Giotto
LUIGI PINTOR
Qualcuno ha spedito una bombacarta e ustionato un carabiniere allo scopo
di scoraggiare i pacifici cittadini che vogliono manifestare a Genova contro i padroni del
mondo? Ha fatto male due volte, č semmai un incoraggiamento. Scommetto che i manifestanti
saranno centocinquanta (mila) invece di cento (mila), un'accoglienza immeritata per otto
personaggi impauriti dalla propria ombra.
Questi liberali hanno fatto di un viaggio a Genova un percorso di guerra. Blocchi
stradali, ferroviari, portuali e aerei. Stato d'emergenza bimestrale, garanzie
costituzionali sospese, siamo tutti extracomunitari, missili e bare truccate da piante
ornamentali, paventata collusione tra terroristi islamici e papa-boys. L'esordio
internazionale di Berlusconi č degno di un capostazione paranoico.
Una risata vi seppellirā, si diceva una volta. Purtroppo non era vero e c'č poco da
ridere. Una volta i capi di stato, fossero despoti o democratici, di sangue blu o di
origine plebea, amavano i bagni di folla, baciavano i bambini, e se non godevano di
sincero consenso lo organizzavano adunando scolaresche festose che agitavano bandierine.
Ora si recingono come appestati entro un cordone sanitario.
Non č uno spettacolo degno del pianeta Terra, si comportano come gli usurpatori alieni di
un impero stellare di scimmie. Hanno coda di paglia e coscienza sporca, evidentemente, e
di sicuro non si sentono amati. Sono del resto antipatici anche a se stessi e se
ostenteranno molti sorrisi rivolti alle telecamere e ai poliziotti si guarderanno tra loro
in cagnesco: l'americano ha appena lanciato un missile contro il russo che farebbe
volentieri lo stesso, la sola cosa che li accomuna e globalizza č la reverenza per
McDonald's e per il conflitto di interessi dell'ottavo nano.
Nella sua nuova qualitā di assessore al traffico dell'ex repubblica marinara ligure
Berlusconi Silvio ha certamente giā sulla scrivania le lettere di dimissioni prefirmate
dal prefetto e dai capi della polizia e dei servizi di sicurezza in caso di gravi
incidenti. Che non accadranno, in nessuno di questi cento giorni.
Non abbiamo questo timore, questa sfida di Genova č giā vinta dallo spirito libero e
pacifico di chi entrerā in quella cittā come in ogni altra per testimoniare con molte e
buone ragioni contro molti e cattivi torti. Sarā magari l'ultima volta. E' piacevole
leggere qua e lā che forse questi G8 si incontreranno in futuro sulla luna oppure si
scambieranno via internet le loro opinioni sul governo del mondo. La loro sigla letta di
seguito fa Giotto: come sono cadute in basso, le arti figurative.
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