La Stampa
Mercoledì 18 Luglio 2001
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Scajola: già respinti seicento
indesiderati
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Dagli estremisti telefonate di minaccia ai
pacifisti del movimento
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Guido Ruotolo
ROMA Lattentato che ha ferito il carabiniere Stefano Storri «non è stato
ancora rivendicato», ma «le prime ipotesi investigative inducono a ritenere che gli
anarco-insurrezionalisti potrebbero essere coinvolti nellepisodio». Il ministro
dellInterno, Claudio Scajola, ieri sera alla Camera ha fatto il punto della
situazione dellordine pubblico a Genova, alla vigilia dellapertura del G8. Il
ministro si è richiamato al doveroso «riserbo» per non compromettere le indagini in
corso, precisando che il riferimento agli anarco-insurrezionalisti - «un movimento che
alla fine degli Anni 80 ha scelto pratiche di lotta sovversive», ha detto Scajola -
deriva dalle «analogie riscontrate in precedenti atti criminosi attribuiti allo stesso
gruppo». Scajola ha anche accennato allordigno incendiario a orologeria, ritrovato
a pochi metri dallo stadio Carlini, luogo di aggregazioni delle Tute bianche, che è stato
disinnescato in tempo dagli artificieri.
Nella sua informativa, il responsabile del Viminale ha lanciato un appello al «Gsf», al
Genoa Social Forum: «Isolate i violenti: chi ricorre alla violenza è nemico non solo del
G8 ma anche e soprattutto di quanti intendono manifestare entro i limiti della legalità e
pacificamente». Scajola ha respinto le ipotesi, pure avanzate da alcuni esponenti di
Rifondazione Comunista e dei Verdi, di «servizi segreti deviati in azione a Genova», di
«nuova strategia della tensione»: «E assurdo parlare oggi di servizi segreti
deviati - ha detto il ministro - perché oggi i servizi segreti sono affidabili e
democratici».
Dunque, ieri il governo ha rivolto lennesimo appello al «Gsf» perché isoli quelle
frange estremiste che vogliono provocare incidenti. Ma proprio in queste ore sono arrivati
precisi «segnali» a diversi esponenti al variegato mondo delle associazioni che si
riconoscono nel «Gsf» e che vogliono manifestare pacificamente: telefonate anonime,
minacce neppure tanto velate, appelli a trasformare il controvertice in un attacco alla
zona rossa. Insomma, una parte del movimento antiglobalizzazzione che si sta concentrando
a Genova vuole gli scontri con le forze di polizia e in queste ore sta «avvertendo» la
maggioranza del «Gsf» a non frapporre ostacoli alla loro scelta.
Il quadro che ha fornito ieri sera il ministro Scajola è rassicurante: il governo, le
forze di polizia stanno facendo il loro dovere. A Genova, in questi giorni, saranno
presenti complessivamente 20.000 uomini circa: «9000 operativi, 1700 uomini impegnati in
attive investigative e logistiche, 2750 appartenenti alle forze armate che avranno il
compito di presidiare gli obiettivi "sensibili", porto e aeroporto». Il
ministro Scajola ha poi ricordato le perquisizioni nelle sedi e nelle abitazioni di
diversi esponenti anarchici e di centri sociali, con i relativi sequestri di materiali
«offensivi», il ripristino dei controlli a 43 posti di frontiera - «non la chiusura
delle frontiere» -, che vede impegnati «1400 uomini». «Fino a stamani (ieri mattina,
ndr) sono stati respinte 686 persone», già segnalate per aver preso parte a
manifestazioni violente.
Il ministro dellInterno ha voluto rassicurare il Parlamento e quegli esponenti dellopposizione
che hanno criticato la chiusura della stazione ferroviaria di Brignole. Brignole resterà
aperta per garantire larrivo di 27 convogli straordinari di manifestanti. «Il
dispositivo che regola il traffico ordinario e straordinario, al fine di garantire il
massimo di sicurezza, è coerente con le esigenze di coloro che vogliono partecipare alle
contromanifestazioni. Alla stazione di Brignole - ha precisato il ministro - arriveranno
27 convogli straordinari che porteranno, si stima, almeno 25.000 manifestanti».
Rivolgendosi allaula, il responsabile del Viminale ha aggiunto: «Il G8 non è una
questione di ordine pubblico ma una questione nella quale è in gioco la credibilità del
Paese. Non è stato questo governo a scegliere Genova, città splendida, che però
rispetto ad altre località offre condizioni meno agevoli per l'esercizio di funzioni di
ordine pubblico».
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