Manifesto 11 luglio 2001

"Spero che Genova sia una festa per tutti"
Liberalizzazione delle droghe, dittatura violenta dell'economia: i temi della conferenza stampa di ieri

Conferenza stampa pomeridiana tutta legata ai temi del prossimo G8. Manu Chao subito chiarisce la sua posizione. "I governi stanno cercando d'impaurire le persone affinchè restino a casa, parlando a ripetizione di battaglia e mostrando in tv episodi violenza. Io credo, invece che abbiamo un'opportunità unica, che dobbiamo fare una grande festa passando sopra alle nostre differenze, alle idee diverse, a quelli che vorranno entrare nella 'zona rossa'. Io spero che ci siano tanti bambini, anziani, famiglie, gente qualunque, insomma dobbiamo rappresentare tutta la società, tutta la gente che vuole dire no a questa dittatura dell'economia, del profitto che strangola le persone nel sud del mondo, i clandestini, i diseredati, la gente più povera. E' importante che tutti i gruppi che saranno lì siano uniti. I dibattiti su come dovrebbe essere la società migliore teniamoli per dopo. Diciamo no al modello che ci propongono gli otto grandi. Questo è un anno unico, un'occasione straordinaria per dire no a quelli che vogliono imporci un modo di vivere, quello sì violento e insensato, che ci porterà a un suicidio collettivo. Questa non è democrazia, stanno prendendo delle decisioni planetarie senza il consenso della gente. Le elezioni sono degli show dove si presentano attori con una bella faccia invece di persone con un programma serio".
Sulla polemica col ministro Ruggiero che avrebbe voluto incontrarlo. "Ho risposto di no perchè non capisco per quale motivo il ministro degli Esteri non chiama la casa discografica o me stesso ma mi manda questo invito a mezzo stampa. E poi io non sono un rappresentante di tutte le persone che andranno a Genova. Il movimento sarà più forte se avrà meno teste che lo guideranno. E inoltre io lavoro per una multinazionale discografica e non potrei essere il rappresentante giusto di tutta questa gente".
Faresti il testimonial antidroga? "Io faccio uso di droghe, mi piacciono e cerco di non abusarne. Il problema è come procurarsela. Io sono per la liberalizzazione completa, non voglio finanziare la mafia e le altre organizzazioni criminali col mio denaro. La cosa assurda è che la droga è proibita e si trova dappertutto. Bisogna togliere il denaro della droga alla mafia perchè può finire nel traffico d'armi o in altri commerci criminali".
Al nome di Renato Carosone, il suo volto s'illumina. "La violenza è il modo più diretto per esprimere la rabbia verso una società profondamente ingiusta. Il mio modo di canalizzare la rabbia è la musica, che per me è una medicina. Una canzone di Renato Carosone è un'ottima maniera per svegliarsi la mattina, per iniziare la giornata con allegria. Anche Celentano mi ha colpito per la sua sensibilità musicale. Il suo programma tv era dal vivo ed è stato molto divertente".