Manifesto 13 luglio 2001 La
Fnsi: libertà di cronaca, per tutti
Scende in campo il sindacato dei giornalisti:
"Il G8 sarà un banco di prova per il governo"
SARA MENAFRA
Dopo le perquisizioni ai giornalisti già presenti a Genova, dopo i
primi blocchi alle frontiere, dopo le minacce di oscuramento dei cellulari, anche le
organizzazioni più "istituzionali" della stampa hanno deciso che a Genova
cercheranno di difendersi. La loro arma? Una pettorina gialla fosforescente con grosse
scritte "Press-Stampa" e un vademecum legale con i numeri di telefono di
avvocati dell'ordine dei giornalisti che saranno presenti nel capoluogo ligure.
"La tensione attorno al vertice del G8 è cresciuta in modo allarmante - spiega il
segretario dell'associazione dei giornalisti di Genova, Marcello Zinoli - e già da tempo
temevamo che anche il diritto di cronaca potesse essere messo in pericolo. Quando poi
abbiamo saputo che il giornalista di Carta Pulika Calzini aveva subito una
perquisizione ci siamo resi conto che era necessario tutelarsi".
Per la Federazione nazionale della stampa e le associazioni dei giornalisti liguri e
genovesi quello dei giorni del G8 sarà il vero banco di prova del governo Berlusconi
sulla libertà di stampa: "Alla fine ognuno dovrà assumersi le proprie
responsabilità", ha detto il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi. Secondo il
capo del sindacato dei giornalisti il problema principale sarà la libertà di azione dei
cronisti a Genova: "Non è accettabile che in alcune zone della città i cellulari
siano completamente schermati. Significa impedire la comunicazione fra i giornalisti che
lavorano in tempo reale e i cittadini che hanno il diritto di sapere le cose che
succedono".
Ma chi saranno i giornalisti tutelati dalle due organizzazioni? Le protezioni varranno
solo per i giornalisti accreditati nella zona rossa o membri dell'ordine dei giornalisti?
"La mia personale opinione è che l'iscrizione all'ordine, almeno come free-lance,
sia la garanzia minima di porfessionalità. Ma in un momento come questo non è il caso di
sottilizzare. Appoggeremo tutti coloro che in quei giorni vorranno fare informazione su
quello che accadrà a Genova, anche se non iscritti all'ordine, ma che almeno dicano
esplicitamente di essere in piazza per fare cronaca". Della stessa opinione Marcello
Zinoli, che coordinerà nei fatti l'appoggio ai cronisti e video-operatori nelle piazze
della città del G8: "Alcuni colleghi temono che dando la pettorina a chi non fa
parte dell'ordine si rischi di appoggiare anche qualche provocatore violento. Mi assumo la
responsabilità di fare del mio meglio per capire chi avrò davanti lì per lì. Ma in
questo momento la libertà dell'informazione è prioritaria". Le due organizzazioni
invitano tutti i gruppi che vanno a Genova per fare informazione a richiedere l'accredito
per entrare nella zona rossa. E intanto dalla Farnesina arrivano le prime rassicurazioni:
"Siamo pienamente impegnati per garantire la libertà di stampa nei giorni del
G8". Non resta che metterli alla prova.
|