Corriere della sera 18 luglio 2001
«I
contestatori non sono amici dei poveri»
Bush rilancia lo scudo
spaziale e il commercio: sicurezza e libertà per battere la miseria e lAids
- DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - «Sebbene sia provato che i commerci migliorano la vita dei Paesi poveri, gli
organizzatori del G8 si aspettano che questa settimana in Italia molta gente scenda in
strada per fermarne il progresso. E gente che vuole bloccare il vertice perché
vuole porre fine al libero commercio. Io rispetto il diritto di tutti alla protesta
pacifica, ma non fate errori: quelli che denunciano il libero commercio non sono amici dei
poveri. Cercano di negare loro la speranza di sfuggire alla povertà».
Con questo duro attacco al popolo di Seattle (condiviso da Blair, che in unintervista
a Le Figaro accusa il movimento contro la globalizzazione di essere violento e
antidemocratico), alla vigilia della partenza per Londra da dove venerdì proseguirà per
Genova, il presidente Bush ha ieri aperto il dibattito sulla globalizzazione, il grande
tema del vertice. Lo ha fatto in un discorso alla Banca mondiale in cui ha esposto il suo
programma al G8. Insistere sullo scudo spaziale quale pilastro della pace, «senza cui non
può esserci prosperità». Avviare un nuovo round negoziale per la liberalizzazione dei
commerci. Varare un piano per dotare il Terzo mondo delle infrastrutture necessarie allo
sviluppo. Lanciare la lotta contro lAids. «La globalizzazione - ha affermato il
presidente - è il trionfo della libertà umana attraverso le frontiere nazionali e
promette di salvare migliaia di persone dalla fame, dalle malattie e dalle privazioni».
IL POPOLO DI SEATTLE - Il presidente ha sostenuto che «dare ai Paesi in via di sviluppo
un maggiore accesso ai mercati mondiali può accrescere drammaticamente il livello dei
loro investimenti e dei loro redditi». E ha aggiunto: «I legittimi timori sui diritti
dei lavoratori, lambiente, le dislocazioni economiche vanno affrontati. Ma dobbiamo
respingere il protezionismo, perché ostacola la marcia del Terzo mondo verso il
benessere. Come disse lex presidente del Messico, il mio amico Ernesto Zedillo, i
dimostranti sembrano assurdamente decisi a salvare dallo sviluppo i Paesi in via di
sviluppo».
LO SCUDO SPAZIALE - Bush ha ricordato che nel precedente viaggio europeo, lo scorso
giugno, propose di fare dellEuropa «la casa della libertà aperta a tutte le
democrazie tramite lespansione della Nato e dellUe». Ieri ha ribadito lurgenza
di «passare dalle dottrine della guerra fredda a un nuovo sistema strategico che
neutralizzi le armi di distruzioni di massa che si trovano nelle mani dei terroristi e dei
ricattatori», le difese missilistiche. Il presidente ha ammonito che «la prosperità di
tutti è legata alla stabilità mondiale».
I COMMERCI - Il leader americano è noto per la sua abitudine di prendere il toro per le
corna, come dicono nel suo Stato, il Texas. Ma la sua tattica dello scontro frontale al G8
ha sorpreso il pubblico. «La crescita economica globale - ha proclamato Bush ribadendo il
suo credo liberista e denunciando la corruzione in alcuni Paesi senza nominarli - dipende
da un sistema commerciale molto più libero dellattuale», basato sulla riduzione
delle tasse, laumento della produttività, il pareggio dei bilanci statali e la
stabilità dei prezzi. Con laria di chi non tollererà ritardi, Bush ha chiesto che
il nuovo round negoziale inizi entro lanno.
Il DEBITO - Dopo avere deprecato che metà dellumanità viva con meno di due dollari
al giorno (meno di 4.500 lire), il presidente ha proposto di combattere lindebitamento
dei Paesi poveri tramite listruzione, la sanità, lalimentazione, lirrigazione
e così via. «La riduzione del debito è un rimedio a breve termine - ha dichiarato -
occorre curarne le cause creando infrastrutture». Il presidente ha criticato il sistema
dei prestiti governativi: a suo parere, la Banca mondiale e le multinazionali dovrebbero
fornire aiuti gratuiti per le infrastrutture.
LAIDS - Il leader Usa si è professato disposto ad accrescere il suo contributo al
Fondo globale dellOnu contro lAids, la malaria e la tubercolosi, rivendicando
il merito di essersi mosso per primo: lAfrica, ha osservato, rischia di perdere il
10 per cento dei suoi insegnanti nel prossimo quinquennio a causa dellAids.
I CIBI TRANSGENICI - Bush ha caldeggiato il ricorso alle biotecnologie per sconfiggere la
fame, dicendo che migliorerebbero i raccolti con meno pesticidi e meno acqua. «Ne
beneficerebbero - ha asserito - 800 milioni di persone, di cui 300 milioni di bambini».
LAMBIENTE E LENERGIA - Sono stati i fantasmi al discorso del presidente:
sebbene figurino sullagenda dei lavori del G8, non vi ha fatto cenno, forse sapendo
che rappresentano il ventre molle del suo programma. Bush, chiamato dai suoi nemici «il
texano tossico», ha preferito concludere con un impegno solenne nei confronti di tutte le
nazioni che scelgono la democrazia e il libero mercato: «Non siete sole». Lo ha ripetuto
tre volte.
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Ennio
Caretto |
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