Manifesto 17 luglio 2001

A GENOVA
E noi ci saremo
VINICIO PELUFFO *

Saremo a Genova in maniera convinta non solo per dimostrare, ma anche per conoscere ed interloquire con i tanti protagonisti presenti in Italia. Un mondo eterogeneo di sigle ed esperienze, dentro e fuori il Genoa Social Forum, a volte dimenticati dai massmedia, per riflettere insieme su un possibile mondo diverso.
Il prossimo round di negoziazione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio si terrà a novembre in Qatar, scelta alquanto singolare, che riporta la memoria a quel lontano 1999, a Seattle. La scelta del Qatar per l'Omc è forse susseguente agli assedi avvenuti dal '99 in poi a tutti gli incontri dei vecchi e nuovi organismi sovranazionali? Se questa è la tendenza - scegliere sedi lontane dalle contestazioni o annullare gli incontri, vedi l'esempio del vertice del Fmi a Barcellona - la scintilla scoccata a Seattle ha svelato debolezze enormi. Da un lato incontri internazionali, con agende dei lavori mutevoli, che si trasformano in fortezze inespugnabili; dall'altro la crescita dei multiformi popoli di Seattle, con i loro linguaggi e le loro differenze. E pericolosamente aumenta la lontananza tra gli organismi decisionali e la società civile internazionale. L'onda di Seattle ha rafforzato la società civile internazionale, le ha dato protagonismo politico ed ha amplificato le ragioni delle sue battaglie. Un popolo di soggetti globali, certo diversificati dalle parole d'ordine e dai fini, che muove una critica dai confini universali. Questa forza e consenso, oggi, può e deve prendere in considerazione il vuoto che la distanzia dagli organismi decisionali sovranazionali, e trasformarlo in progetto. Tutti noi guardiamo con ottimismo alle manifestazioni di Genova, ma sarebbe un limite non pensare ad un dopo Genova insieme al Genoa social forum. Non per aspettare il prossimo vertice internazionale come un rituale d'incontro, o per aprire una discussione tutta teorica sulle forme di contestazione nell'era globale.
Penso piuttosto che ognuno con la propria piattaforma possa contribuire a definire l'agenda della società globale. Certo sono evidenti i ritardi e le difficoltà, anche dalla mia parte, in special modo per l'Internazionale Socialista e il Pse, a tramutare le analisi e le piattaforme in decisioni politiche globali, in ogni sede e al di sopra degli interessi nazionali. Ma accanto alla società civile deve rafforzarsi una politica globale.
Un mondo globale ha bisogno di una democrazia universale: noi saremo a Genova con le nostre parole d'ordine per il G8: una nuova governance democratica, un vero e completo "disarmo finanziario" in favore dei paesi poveri, centralità della contraddizione ecologica in tutte le grandi scelte strategiche.
* presidente nazionale
Sinistra giovanile